UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuole paritarie pronte ad accogliere gli studenti ucraini

Milano, dal Faes al San Carlo al Gonzaga: gli istituti d’ispirazione cattolica in prima linea per aiutare i coetanei provati dalla guerra
14 Marzo 2022

Stanno arrivando sui pullman che hanno come traguardo Milano i primi profughi della guerra e secondo le associazioni 'Sedici Media' e 'IAd bambini ancora' negli ultimi giorni sono una trentina i fuggiaschi giunti in città tra i 6 e i 17 anni. Per chi è in età scolare la macchina dell’accoglienza si è mobilitata ma si attendono indicazioni sulle direttive anticovid da adottare. Le scuole sono comunque già scese in campo in aiuto al popolo ucraino e il Faes è stato tra i primi a dare la propria disponibilità per l’inserimento nelle sue classi di bambini o ragazzi in fuga dalla guerra. Rispondendo all’invito di papa Francesco l’istituto paritario ha organizzato lo scorso mercoledì delle ceneri una recita del Rosario che ha coinvolto centinaia di persone tra studenti e famiglie. Sono state poi avviate anche lezioni di approfondimento alle medie e nei licei affinché i giovani possano meglio capire cosa sta accadendo in Europa. Per quanto riguarda gli aiuti concreti il Faes, in accordo con la diocesi di Milano, ha deciso di sostenere la raccolta della Caritas Ambrosiana a cui si appoggia anche il Collegio San Carlo per fornire tutti gli aiuti necessari, compresa la disponibilità di inserimento a scuola e l’accoglienza con posti letto in alloggi.

Multiple le iniziative anche all’istituto Gonzaga, a partire dalla disponibilità di accoglienza nelle proprie classi una volta che saranno definite le linee per la profilassi anti pandemia. L’istituto di via Vitruvio ha rilanciato l’invito del Comune per trovare alloggi o posti letto per gli ucraini in arrivo in città. Accolto poi anche l’appello dei “Fratelli scuole cristiane”, di cui il Gonzaga fa parte, a raccogliere donazioni economiche da inviare nei punti di accoglienza dove si trovano gli sfollati per acquistare sul posto il materiale di cui hanno bisogno. Simile la situazione alla Galdus dove il 2 marzo una campanella speciale ha dato il via a un minuto di silenzio e dove è stato letto l’appello di papa Francesco per la pace. L’istituto professionale, inoltre, metterà a disposizione nei campi profughi di Polonia e Romania educatori, psicologi, infermieri, fisioterapisti e medici volontari mentre i ragazzi e il personale della scuola raccoglieranno materiali di prima necessità, a partire dagli indumenti, che saranno trasportati da Milano ai confini dell’Ucraina dal personale dell’istituto.

Sul versante delle scuole statali l’offerta di aiuti vede in prima linea il Manzoni, dove tra i banchi sono presenti ragazzi di origine ucraina già integrati. Sono stati soprattutto loro a smuovere le coscienze dei compagni italiani che hanno aderito con grande spirito d’iniziativa alla raccolta di materiale per chi sta fuggendo dai bombardamenti. Nella scuola si accatastano pacchi con prodotti di primo soccorso, da quelli per l’igiene e la pulizia a cerotti, bende, guanti, antidolorifici, alcol, disinfettanti, coperte, abiti pesanti. La solidarietà ha poi fatto accumulare pannolini, assorbenti, bagnoschiuma, detersivi e cibi in scatola. Una varietà e una attenzione, riflettono gli organizzatori della raccolta, che va al di là del gesto simbolico per rivelare un’autentica attenzione e competenza sui beni necessari. Al liceo classico Parini sono state organizzate conferenze con esperti per essere sempre aggiornati su quanto sta accandendo mentre al Cremona studenti e professori si sono organizzati per parlare del tema della guerra in classe.

Monica Lucioni

Avvenire, 11 marzo 2022