UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuole paritarie: ora più fondi alle materne

Agorà della parità: «A rischio il servizio per 400mila bimbi»
16 Novembre 2021

Bene ma non benissimo. L’Agorà della parità, che rappresenta le associazioni di gestori e genitori delle scuole non statali, assegna un giudizio in chiaroscuro alle misure contenute nella legge di Bilancio 2022. Se da un lato, saluta «con entusiasmo » il rifinanziamento del fondo da 70 milioni per il sostegno e l’inclusione degli alunni disabili, dall’altro segnala che «non è stato dato seguito alla richiesta di costituzione di un fondo strutturale munito delle quote consolidate al 2020 oltre a 320 milioni aggiuntivi per le scuole d’infanzia paritarie, al fine di mettere in sicurezza questo indispensabile servizio pubblico, senza il quale oltre 400mila bambini non avrebbero accesso al primo grado di istruzione ed educazione, soprattutto nelle regioni del Sud», si legge in una nota.

«Le associazioni – prosegue l’Agorà – si appellano ai parlamentari dei diversi schieramenti affinché, in fase di approvazione del ddl Bilancio 2022, tale richiesta venga presa in considerazione anche per compensare l’enorme quantità di risorse pubbliche destinate agli Enti locali dal Pnrr, per la costruzione di strutture dedicate al comparto 0-6, senza tenere conto delle nostre scuole che esistono e operano in questo settore da decenni con un ruolo sussidiario indispensabile per le famiglie italiane».

Una funzione rilanciata dallo stesso presidente della Fism, Giampiero Redaelli, intervenuto ieri mattina al convegno della rivista Cittanuova “Ripensiamo insieme la scuola”. «Non è più rinviabile la predisposizione di misure strutturali al fine di garantire il proseguimento di questo servizio educativo», ha sottolineato Redaelli, ricordando che il primo asilo gratuito di ispirazione cristiana fu aperto il 18 febbraio 1831 per «cinquanta bambini indigenti», oltre 130 anni prima della legge 444 del 1968 che sancì l’istituzione della scuola dell’infanzia statale.

«Da allora sono sorti migliaia di asili che hanno mantenuto nel corso di quasi due secoli lo stesso principio educativo e lo stesso stile di servizio popolare», ha ribadito Redaelli. Sottolineando che «se adeguatamente finanziate», queste strutture «già dal prossimo anno scolastico potrebbero offrire oltre nuovi 10mila posti nel comparto 0-3 ed altrettanti in quello 3-6».

Paolo Ferrario

Avvenire, 16 novembre 2021