UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuole dell’infanzia, 2 milioni dalla diocesi

A Milano, con i fondi dell’otto per mille per l’emergenza Covid, le famiglie impoverite dalla pandemia saranno aiutate a pagare le rette
26 Settembre 2020

Due milioni di euro per aiutare le famiglie impoverite dalla pandemia a pagare le rette dei bambini iscritti alle scuole d’infanzia cattoliche o di ispirazione cristiana. Li ha stanziati la diocesi di Milano attingendo ai fondi dell’otto per mille per l’emergenza Covid-19. Si tratta di un’iniziativa dall’impatto nel contempo educativo, sociale e occupazionale che la Chiesa ambrosiana ha assunto «conformemente alle decisioni prese nell’ambito della Cei», si legge nel testo che presenta le «finalità» del bando lanciato dalla diocesi.

Parità ed emergenza Covid. «La mancanza di un’effettiva parità economica che consenta a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito, di scegliere liberamente tra scuole statali e paritarie, fa sì che per le famiglie meno abbienti sia molto difficile avvalersi del servizio offerto dalle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana», spiega il testo pubblicato dal 24 settembre nel portale www.chiesadimilano. it. «In questi anni molti istituti hanno abitualmente garantito sconti e persino la frequenza gratuita agli alunni più bisognosi. Tuttavia, la crisi derivante dall’emergenza Covid-19 rischia di aggravare la situazione economica generale al punto da rendere per molte famiglie del tutto impraticabile l’accesso alle scuole paritarie. Per questo motivo la diocesi intende intervenire con una quota che copra almeno parzialmente le rette degli alunni più in difficoltà». Ecco dunque il progetto di sostegno alle famiglie con Isee inferiore a 20mila euro promosso dalla diocesi perché possano sostenere i costi per il figlio o i figli iscritti all’anno scolastico 2020-2021. Le domande di partecipazione vengono raccolte dal gestore della scuola che le deve presentare entro il 9 ottobre all’Ufficio di Pastorale scolastica della Curia di Milano. Il contributo verrà erogato direttamente alla scuola d’infanzia.

Don Landi: prima l’infanzia. «Sono ormai alcune centinaia le richieste arrivate dalle famiglie attraverso i gestori delle scuole. Con questo progetto, in base al numero di domande che riceveremo, potremo coprire in tutto o in parte le rette», afferma don Fabio Landi, responsabile del Servizio per la Pastorale scolastica. «Nella nostra diocesi le scuole cattoliche o d’ispirazione cristiana sono 1.003 con circa 100mila iscritti. Ben 650 sono scuole d’infanzia, frequentate da 50mila bambini. E 220 di queste sono parrocchiali. Nonostante le gravi difficoltà provocate dall’emergenza Covid, le scuole che hanno dovuto chiudere sono meno di una decina in tutta la diocesi». Ebbene: «Per non 'polverizzare' gli aiuti – riprende don Landi – li abbiamo concentrati sulle scuole d’infanzia, che sono quelle che forse hanno più sofferto per l’emergenza Covid».

Ora si riparte con un nuovo anno scolastico. «E con tanto coraggio e determinazione da parte delle scuole, per assicurare ai bambini e alle famiglie condizioni di sicurezza e serenità. Ma per rispettare criteri come il distanziamento, si sono dovuti fare gruppi più piccoli, assumere altre maestre, procurarsi spazi ulteriori, più personale per le pulizie... Questo e altro, vuol dire più spese per le scuole. Mentre ci sono famiglie messe in difficoltà economica dall’emergenza Covid. Per questo il nostro progetto non dà soldi a pioggia ma a chi ha un reddito più basso e fa più fatica». Il bando della diocesi non arriva in un 'deserto' di iniziative: «Già prima della pandemia molte scuole si prodigavano ad aiutare le famiglie più 'fragili'. E durante l’emergenza Covid sono nate nuove pratiche virtuose come i fondi che alcuni istituti hanno creato con il sostegno delle famiglie più abbienti», racconta don Landi. Anche così si dà linfa al mondo delle scuole d’infanzia «così spesso sottovalutate, mentre invece offrono, con solide competenze educative, un servizio decisivo per le nostre famiglie e per l’intera comunità».

Lorenzo Rosoli

Avvenire Milano, 25 settembre 2020