UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuole cattoliche, luoghi di incontro e di inclusione

Il delegato della diocesi di Cagliari, don Michelangelo Dessì: al primo posto c’è la persona e la sua formazione integrale
29 Novembre 2022

Scuole inclusive, scelte da studenti e famiglie per la loro affidabilità, e che rendono possibile il reale esercizio della libertà di scelta educativa. Nel territorio diocesano sono una settantina le scuole cattoliche, per la maggior parte dell’infanzia, a cui si aggiungono sei primarie, cinque medie e due superiori.

«Queste scuole - spiega don Michelangelo Dessì, delegato diocesano per le scuole cattoliche - costituiscono l’unica alternativa a quelle statali. In Sardegna, la loro presenza non è così alta come in altre regioni italiane, forse perché la povertà che contraddistingue la nostra regione scoraggia le famiglie a spendere per l’educazione dei propri figli. Purtroppo continua - l’Italia è l’unico Stato europeo in cui chi sceglie una scuola paritaria, ovvero pubblica non statale, deve pagare una retta, così la scuola cattolica rischia di diventare la scuola di chi se lo “può permettere”. Proprio perciò stiamo lavorando per chiedere alla Regione un sostegno per le famiglie che scelgono queste scuole, così come esiste in altre regioni del nord Italia».

Tra i punti di forza, il fatto che esse «costituiscono realmente il luogo dell’inclusione, del pluralismo, con un progetto educativo ispirato al Vangelo, ma allo stesso tempo aperto a tutti. Inoltre i numeri contenuti contribuiscono a creare ambienti familiari, dove al primo posto c’è il giovane, la sua formazione integrale: la grande maggioranza dei nostri ex allievi ha una memoria grata e attribuiscono la loro realizzazione professionale e di vita proprio al loro percorso educativo».

Maria Chiara Cugusi

Avvenire, 27 novembre 2022

(nella foto, la scuola salesiana “San Giovanni Bosco” a Cagliari)