UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuole cattoliche, fare rete contro la crisi

A Brescia le paritarie di ogni ordine e grado si sono sostenute a vicenda in una sorta di welfare privato
4 Settembre 2020

Se il benessere di una comunità si vede dalla capacità di fare rete e dimostrarsi più forti della somma dei singoli componenti, di sicuro Brescia ne è un esempio virtuoso. In questi mesi d’emergenza sanitaria i bresciani hanno dimostrato di saper reagire al meglio, donando più di 17 milioni di euro a supporto della sanità locale dall’inizio della pandemia. Davide Guarneri, responsabile per il coordinamento delle scuole cattoliche della diocesi di Brescia, racconta di come solidarietà e vicinanza abbiano mantenuto intatto anche il comparto delle scuole paritarie cattoliche bresciane.

Proprio per la loro natura capillare, questo tipo di istituti, spesso piccoli, radicati nel territorio e gestiti da parrocchie, congregazioni e fondazioni, di frequente sono state le prime a livello nazionale a risentire della crisi economica legata al Covid 19. Nel caso bresciano a salvare la situazione è stata proprio l’idea di rete e la convinzione che fosse fondamentale non lasciare indietro nessuno: «Ogni situazione le scuole ci abbiano presentato, abbiamo cercato di risolverla insieme – racconta Guarneri – e già prima del Covid avevamo distribuito 40mila euro di sussidi per famiglie in difficoltà. Durante questo periodo abbiamo ricreato il fondo, che non è la soluzione di tutto, ma abbiamo comunque raccolto 200mila euro che andranno a sostenere principalmente il rilancio, e non solo la gestione dell’emergenza. Nell’amministrare il fondo, le scuole stesse ci hanno chiesto di premiare gli istituti che hanno introdotto il maggior numero di migliorie a seguito della pandemia. Abbiamo, insomma, cercato di cogliere questa difficoltà come una sfida per migliorarci».

Una risposta di welfare privato, quella che racconta Davide Guarneri, che dimostra come visione d’insieme e vicinanza tra le realtà locali possano essere la salvezza di un territorio: «Se un parroco sa, per esempio, di avere quest’anno una passività di 15mila euro, sa anche che 6 o 7mila li raccoglierà dagli imprenditori locali e alla fine, quindi, non chiederà al vescovo somme eccessive. Questo momento segna la fine dell’autoreferenzialità: chi resta da solo muore».

Tuttavia, questa necessità di fare rete con imprenditori e cittadini nasce anche da una mancata applicazione del principio di parità scolastica, sancito dalla nostra carta costituzionale: «L’articolo 33 della Costituzione – spiega Guarneri - parla di equipollenza di trattamento degli studenti. Lo Stato non è tenuto a finanziare la costruzione di nuove scuole private, tuttavia avrebbe il dovere di trattare nel medesimo modo gli studenti di ogni scuola. Questo, almeno in teoria, significherebbe fornire a tutti mascherine e test sierologici in questo momento di pandemia. Invece con la fondazione Comunità e Scuola ci siamo ritrovati a dover raccogliere mascherine, gel igienizzante e altro materiale, quando invece le scuole statali hanno ricevuto una sovvenzione per acquistarli».

Continua a leggere qui: https://www.cattolicanews.it/scuole-cattoliche-fare-rete-contro-la-crisi

Giovanni Domaschio

(da cattolicanews.it, 2 settembre 2020)