La prima campanella dell’anno è suonata anche per le scuole cattoliche, che ripartono con un incremento del 10 per cento delle iscrizioni rispetto allo scorso anno. Un risultato degno di nota, se si considera che dal 2013 a oggi, a fronte della crescita graduale degli iscritti alle scuole paritarie provinciali di ogni ordine e grado, tre istituti sono stati costretti a chiudere i battenti.
In totale, gli alunni che quest’anno frequentano le scuole paritarie cattoliche della provincia sono 3.050, più di 100 unità in più rispetto allo scorso anno. I balzi numerici in avanti rispetto al 2016 sono significativi anche scendendo nel dato specifico: gli alunni delle scuole dell’infanzia sono attualmente circa 1400 a fronte dei 1360 dello scorso anno. Lo stesso vale per i bambini iscritti agli asili nido, circa 250 contro i 225 del 2016. Gli alunni delle primarie sono circa 1200, mentre sono 200 in totale gli iscritti all’anno scolastico 2017/2018 alle due paritarie secondarie del Conservatorio San Niccolò, che esattamente un anno fa registrava, limitatamente al liceo, 47 iscrizioni. Questi numeri relativi all’anno 2017/2018 sono stati raccolti dall’Ufficio diocesano per l’Educazione e la scuola, settore Scuole Cattoliche, che conta 9 istituti, pari a 18 scuole dell’infanzia, 11 asili nido, 9 primarie e due scuole secondarie, una di I e l’altra di II grado.
«Siamo felici - afferma Gabriella Melighetti presidente della Federazione scuole materne di Prato - di questo incremento delle iscrizioni ai nostri istituti: è la dimostrazione della fiducia che le famiglie ripongono in noi e nella nostra offerta educativa, improntata ai valori cattolici di accoglienza e rispetto per l’identità del bambino. Altro dato a sostegno del nostro lavoro è dato dalla certificazione di qualità che attualmente 6 nostre scuole primarie possiedono».
Tornando a parlare in termini numerici, su 3.050 alunni iscritti alle paritarie sono circa 165 i casi di disabilità certificata e di Dsa (disturbo specifico dell’apprendimento). Mentre per quanto riguarda le scuole primarie la presenza di insegnanti di sostegno è garantita dallo Stato, per le scuole dell’infanzia e secondarie le cifre destinate allo scopo sono irrisorie. «Per supplire a questa necessità le nostre scuole si auto organizzano - spiega la presidente della Fism -, tutte le famiglie dalla prima all’ultima, non solo quelle con figli con disabilità, collaborano economicamente con una somma versata mensilmente; in più ci sono le sottoscrizioni di vario genere. Ce la caviamo, ma avremmo bisogno di un sostegno maggiore».
Sempre in tema di incrementi, anche il numero degli stranieri iscritti alle paritarie è leggermente aumentato rispetto al 2016: si parla di 552 iscritti per l’anno in corso, con punte del 40 per cento in alcune scuole dell’infanzia. Queste ultime in molti casi soffrono la mancanza di facilitatori linguistici per l’inserimento dei bambini di lingua straniera nelle classi. «Lo scorso anno il Comune ci ha aiutati stanziando mille euro per inserire un facilitatore linguistico in una scuola dell’infanzia che ne aveva particolarmente bisogno. Siamo in attesa di sapere se anche quest’anno potremo essere sostenuti, a fronte dell’incremento di bambini stranieri nelle nostre scuole» conclude Melighetti.
Serena Travaglini
Toscana Oggi, 21 settembre 2017