UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Le scuole alla scoperta di Roma

“Scuola di sostenibilità, solidarietà, spiritualità”, un progetto dell’Opera romana pellegrinaggi e Ufficio scuola del Vicariato per gli insegnanti e gli alunni
9 Dicembre 2021

In queste settimane è stata inviata a tutte le scuole statali e paritarie di Roma e del Lazio la brochure “Scuola di sostenibilità, solidarietà, spiritualità”, nata dalla sinergia tra l’Opera romana pellegrinaggi e l’Ufficio scuola del Vicariato per offrire agli insegnanti e agli alunni di ogni ordine e grado proposte culturali per l’organizzazione delle uscite didattiche. «Il nostro ruolo nella diocesi è accompagnare e aiutare chi viene a Roma da fuori, e dunque turisti e pellegrini, ma anche i romani stessi, nella comprensione di questa città che, come si usa dire, è stata fondata da Romolo e Remo ma è anche figlia di Pietro e Paolo – spiega don Remo Chiavarini, amministratore delegato di Orp –. Ci siamo accorti che i più giovani vivono Roma senza conoscerla davvero e allora in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale scolastica abbiamo voluto offrire una proposta a largo spettro, elaborando degli itinerari su Roma e nelle città della regione, allargando poi ai luoghi dell’Italia cristiana, fino ad arrivare ad Israele e la Terra Santa, il mondo della Bibbia».

Le tre parole alla base del progetto – sostenibilità, solidarietà e spiritualità – indicano l’amore per la Terra, la cura per l’ambiente e il patrimonio del territorio oltre che la volontà di divulgare un messaggio universale ispirato ai valori del bene collettivo. «Il taglio del programma è storico-culturale e laico perché è rivolto a tutti gli studenti, senza distinzioni di appartenenza religiosa – spiega Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio scuola diocesano –. Quelli interessati sono i luoghi della bellezza storica di Roma, che con la pandemia si erano desertificati e che ora vanno riaperti. Si tratta di proposte di inclusione che illustrano il contesto urbanistico, le tradizioni millenarie della cultura classica e cristiana, con un approccio interdisciplinare e in linea con i programmi e le programmazioni didattici». Salamone sottolinea come «la nostra città, ferita e impaurita dalla pandemia, vuole occupare di nuovo il posto e il destino che la storia le ha affidato» e che «la riapertura dei luoghi della cultura ha un valore curativo e terapeutico per i più giovani, per il loro benessere psicologico, fisico e anche spirituale».

Michela Altoviti

Roma Sette, 5 dicembre 2021