UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, un crollo ogni due giorni

Secondo l’indagine di Cittadinanzattiva più della metà delle strutture non è agibile
26 Novembre 2024

Un crollo quasi ogni due giorni. È questo il bilancio raccolto da Cittadinanzattiva per la “Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole”, che si celebra oggi negli istituti italiani. I numeri sulla salute degli edifici frequentati da milioni di studenti ogni giorno sono «drammatici» secondo l’associazione. Precisamente da settembre, in appena 50 giorni, si sono verificati 23 incidenti. I dati sono ancora più allarmanti se si considera che il 59,16% degli edifici scolastici non possiede il certificato di agibilità, il 57,68% nemmeno quello di prevenzione incendi, mentre il 41,50% è senza collaudo statico.

Entrando nel dettaglio, su 40.133 edifici scolastici costruiti in tutta Italia, 2.876 sono collocati «in zone a rischio sismico alto» e 14.467 «in zone a rischio medio-alto». Eppure anche su questo versante non mancano le criticità. Nell’indagine di Cittadinanzattiva emerge come, riguardo le operazioni di adeguamento e miglioramento sismico, poco più del 3% ha svolto interventi e solo l’11,4% è stato progettato secondo la normativa anti terremoto.

Anche sulla manutenzione non va meglio. Circa il 64% dei 361 docenti intervistati nel rapporto dichiara che le cattive condizioni delle strutture sono dovute allo scarso mantenimento e alla totale assenza di interventi. Gli insegnanti parlano soprattutto di infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%) e tracce di umidità (38,2%). Ma non finisce qui, poiché la metà degli insegnanti (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza. Sulle prove di emergenza va un po’ meglio: ben il 92% dichiara di aver partecipato ad esercitazioni e appena l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza i test hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%), mentre l’alluvione e il pericolo vulcanico restano fanalino di coda (rispettivamente 5% e 1%).

«Quanto sta avvenendo nel nostro paese, come in tante altre parti del mondo, fa comprendere l’urgenza di far fronte ai cambiamenti climatici e ambientali in atto – commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva –. Questi richiedono accordi internazionali e programmi nazionali di interventi preventivi importanti e di lunga durata, ma anche la necessità di attrezzare le popolazioni locali e le scuole affinché adottino, a loro volta, procedure e comportamenti per mitigare e prevenire eventuali danni e salvare vite umane». E per il momento non si sta facendo abbastanza: «Le scuole hanno un'età media di 53 anni, e per questo richiedono continui interventi manutentivi che, il più delle volte, non vengono garantiti».

I casi di crolli, più o meno importanti, sono ormai frequenti. L’ultimo episodio rilevante riguarda Catania. In una scuola cittadina, lo scorso 13 novembre, è crollato un soffitto. Fortunatamente, la sospensione preventiva delle lezioni per l’alluvione ha evitato il peggio. Ma il bilancio poteva essere drammatico. Il giorno precedente ad Arienzo, nel Casertano, una porzione di soffitto di una scuola media ha ceduto. Gli studenti erano usciti pochi minuti prima dall’aula. Sul muro, già da qualche giorno, erano state notate delle crepe, ma la situazione non era sembrata pericolosa. Sintomo, probabilmente anche in questo caso, di cattiva manutenzione.

Thomas Usan

Avvenire, 22 novembre 2024