Le misure per garantire la ripresa delle attività scolastiche – sia negli istituti sia sui mezzi di trasporto – continuano a suscitare dibattito in vista della discussione in Parlamento del decreto sul Green pass. Intanto il Tar del Lazio ha dichiarato in via preliminare «inammissibile» la richiesta di sospensione cautelare urgente del decreto che prevede l’obbligo di Green pass nella scuola. Infatti, scrivono i giudici, l’ordinamento non consente «l’impugnazione diretta di atti aventi forza di legge».
Ieri l’incontro tra il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e i sindacati della scuola non ha risolto tutti i nodi. Il ministro ha ribadito l’obbligo di Green pass per il personale scolastico e il tampone ogni 48 ore per chi non è vaccinato, gratuito solo per le categorie impossibilitate a farlo per motivi di salute. Allo stesso tempo, Bianchi ha chiesto collaborazione in vista del nuovo anno scolastico, assicurando la volontà di sostenere le scuole nell’attuazione del Protocollo sottoscritto il 14 agosto. «Abbiamo avuto un incontro interlocutorio – dichiara Maddalena Gissi, segretario generale Cisl scuola –. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le evoluzioni di alcune questioni che affronteremo ai tavoli tecnici».
«Abbiamo proposto una moratoria di 45 giorni in attesa – segnala Pino Turi, segretario nazionale di Uil scuola – che la legge sia riconvertita ma il ministro ha ribadito il vigore della nota che garantisce i tamponi gratuiti solo ai fragili, che dal nostro punto di vista con la legge non c’entra nulla, snaturando il Protocollo che abbiamo firmato». E annuncia: «Domani abbiamo convocato i vertici nazionali per fare delle valutazioni a freddo e definire le prossime mosse. Noi siamo per vaccinare, ma la sicurezza dei luoghi di lavoro non può essere a ca- rico dei lavoratori». Una nota della Flc Cgil precisa che «la complessità della situazione richiede un confronto permanente per far sì che le scuole non riaprano nel caos tra controlli, nomine dei supplenti, applicazione di sanzioni, mancanza di spazi e di organico».
Il rientro a scuola degli studenti pone anche altri interrogativi. Innanzitutto sul controllo del possesso del Green pass, che il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis), Paolino Marotta, indica come «impraticabile»: «Non si può immaginare che il personale delegato dal dirigente sia tutti i giorni agli ingressi e per diverse ore a controllare la certificazione di centinaia di docenti e Ata in coda per assumere servizio. Né si può pensare di gravare ulteriormente i dirigenti scolastici con problemi di privacy ». Incognite sono anche sul fronte degli alunni: in base alle regole attuali, infatti, in presenza di un caso di positività al Sars-CoV-2 in una classe, è prevista una quarantena di 10 giorni per i non vaccinati e di 7 per i vaccinati. Non è previsto un ricorso alla didattica a distanza, ma non è chiaro come potrebbe proseguire l’attività scolastica. Peraltro conforta il dato – riferito dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – di un incremento di vaccinati nel personale scolastico nell’ultima settimana, e anche tra i giovani: «Nella fascia 12-19 anni il 50% ha ricevuto la prima dose. Dobbiamo proseguire su questa strada».
Altro ambito di discussione è quello del trasporto pubblico. Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha anticipato – in vista dell’incontro di domattina con i presidenti delle Regioni per i piani del trasporto pubblico locale ( Tpl) – che dovranno essere previsti ripristinati i controllori sugli autobus per accertarsi non solo del possesso dei biglietti ma anche dell’applicazione delle norme anti Covid, dal distanziamento alla mascherina fino al rispetto dell’80% della capienza. I sindacati hanno indicato come di non facile gestione un simile controllo, impossibile da parte degli autisti, e hanno sollecitato lo stanziamento di risorse aggiuntive per assumere nuovo personale.
Enrico Negrotti
Avvenire, 25 agosto 2021