UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, il “modello” Finlandia (e cosa può imparare la nostra)

Famiglia con 4 figli, da agosto a Siracusa, lascia l’Italia perché «la vostra scuola non funziona». La replica del ministro Valditara: «I nostri docenti di assoluto valore»
11 Gennaio 2023

Ha fatto molto rumore (ricevendo anche qualche risposta piccata), la denuncia di una madre finlandese, che ha deciso di trasferire la famiglia da Siracusa - dove si era trasferita ad agosto - in Spagna, perché, a suo dire, la scuola italiana non sarebbe all’altezza del suo compito educativo. A difesa del nostro sistema d’istruzione è intervenuto lo stesso ministro Giuseppe Valditara, ricordando che «la scuola italiana ha docenti e dirigenti di assoluto valore e che con stipendi modesti svolgono un eccellente lavoro». Se, però, poi si analizzano i dati delle rilevazioni internazionali, come Ocse-Pisa, ci si accorge che, probabilmente, la signora finlandese ha in mente un modello e, soprattutto, dei risultati da cui l’Italia è ancora molto distante.

Ma andiamo con ordine. Elin Mattsson, pittrice finlandese di 42 anni, nei giorni scorsi ha inviato una lettera a un quotidiano online di Siracusa, dichiarando l’intenzione di trasferire la famiglia (marito e quattro figli di 3, 6, 14 e 15 anni) perché il desiderio di lavorare in smart working al sole del Mediterraneo si è scontrato con le carenze delle scuole siciliane frequentate dai figli. Nella missiva, infatti, si legge, tra l’altro, che il suo bambino di sei anni le avrebbe detto: «Mamma, urlano e picchiano sul tavolo»; mentre il ragazzo di 14 lamenta di conoscere l’inglese «meglio dell’insegnante di inglese». La signora è molto critica anche sull’organizzazione del tempo scolastico, passato «sulla stessa sedia dalla mattina fino a quando non si ritorna a casa». Ha anche chiesto agli insegnanti se fossero previste delle pause. «“Solo piccole pause nella stessa classe”, è stata la risposta che ho ricevuto – scrive la donna –. La Finlandia si rende conto dei benefici di bambini che si muovono, giocano, urlano e corrono liberamente all’aperto per liberarsi delle energie in eccesso e prendere aria fresca, così da ottenere migliori risultati a scuola».

Critiche a cui ha risposto la dirigente dell’istituto “Luigi Einaudi” di Siracusa, Teresella Celesti: «La nostra scuola educa, forma coscienze e intelligenze divergenti, in altri sistemi, invece, si “ammaestrano” i ragazzi perché possano essere utili tecnocrati», ricorda la preside. «A noi interessa formare menti, fornire ai nostri ragazzi non solo nozioni ma gli occhiali per leggere una realtà sempre più complessa, dare un senso alla conoscenza – insiste la preside Celesti –. Un modello Mediterreano di cui siamo profondamente orgogliosi». Una risposta alle critiche è arrivata anche dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia: «I docenti italiani fanno miracoli con uno stipendio che non esito a definire vergognoso». Giudizio ribadito dallo stesso ministro. Che aggiunge: «Non generalizziamo giudizi estemporanei – raccomanda Valditara –. Lavoriamo insieme per migliorare sempre più il nostro sistema scolastico, a iniziare dalla valorizzazione del ruolo dei docenti».

L’obiettivo potrebbe essere cercare almeno di avvicinare i risultati che la Finlandia ottiene nelle classifiche internazionali. Secondo la rilevazione Ocse-Pisa, che misura le competenze dei 15enni di 79 Paesi del mondo, in lettura la Finlandia è settima con un punteggio medio di 520, pari merito con il Canada e subito dietro all’Estonia (523), Hong Kong (524), Macao (525), Singapore (549) e la Cina, che con 555 guida la classifica mondiale. L’Italia si ferma a 476 punti, dietro alla Russia (479).

Il divario tra Italia e Finlandia si ricuce un po’ passando alla classifica di matematica. La graduatoria è sempre guidata da Cina e Paesi dell’estremo oriente, con oltre 550 punti. La Finlandia si piazza a metà classifica con 507 punti, quindici posizioni sopra di noi che, con 487 punti, restiamo nel gruppo delle nazioni migliori, ma abbondantemente in coda alla lista, davanti soltanto a Slovacchia (486) e Lussemburgo (483). Ma prima della Spagna (481). Dove si vuole trasferire la mamma finlandese.

Paolo Ferrario

Avvenire, 11 gennaio 2023