In vista della riapertura delle scuole a settembre, dopo il lockdown per l’epidemia di coronavirus e la didattica a distanza che lo ha caratterizzato, la diocesi di Roma intende contribuire al ritorno in classe in sicurezza mettendo a disposizione degli istituti romani le aule del catechismo e altri spazi parrocchiali. Lo ha annunciato lo scorso 7 luglio, con una lettera indirizzata a tutti i parroci, monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario generale del Vicariato, spiegando che, «seguendo le indicazioni del nostro cardinale vicario, abbiamo avviato un’iniziativa, coordinata dal vescovo ausiliare Paolo Selvadagi, con il supporto dell’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica e dell’Ufficio giuridico del Vicariato, per aiutare le scuole di Roma a riprendere l’attività didattica a settembre».
Nei giorni scorsi, riferendo in Senato, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha reso noto che la spesa per la messa in sicurezza degli edifici scolastici ha registrato un’accelerazione: dopo i 510 milioni stanziati a marzo e i 320 ripartiti tra le Regioni ad aprile, altri 885 milioni sono stati messi a disposizione di Province e Città metropolitane per interventi di manutenzione straordinaria e 330 per il finanziamento di interventi per l’edilizia leggera. Tuttavia il distanziamento sociale, misura preventiva rispetto alla trasmissione del Covid–19, potrebbe richiedere anche l’utilizzo di spazi alternativi esterni alle strutture scolastiche.
Per avere maggiore contezza delle effettive necessità degli istituti scolastici di spazi ulteriori e «per gestire in modo efficace questa importante iniziativa – scrive ancora Pedretti ai sacerdoti –, anche in relazione alle istituzioni civili di riferimento con cui stiamo studiando una possibile intesa, vi chiediamo di far pervenire all’indirizzo e–mail di questa Segreteria generale tutte le istanze ricevute sull’argomento e di provvedere a segnalare, sempre a mezzo di posta elettronica, le richieste che avete già ricevuto e la vostra eventuale disponibilità ad offrire alcuni spazi anche a prescindere dalle richieste ricevute».
Quella della diocesi è una «proposta di solidarietà – dice Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio scuola del Vicariato –, per metterci a servizio della società con atti concreti, rispondendo alla responsabilità comune che sentiamo di avere come mondo adulto – da un punto di vista morale, civile e formativo – nei confronti dei più giovani, affinché non si perdano». L’obiettivo è stendere «un protocollo d’intesa tra Vicariato, Comune di Roma, Regione Lazio e Ufficio scolastico regionale – spiega ancora Salamone –, ossia tra tutte le istituzioni preposte alla formazione e all’istruzione di bambini e ragazzi, trovando modi nuovi di rendere possibile l’attività didattica, con fantasia e impegno, dando vita ad un vero progetto di speranza».
Il primo step è la ricognizione di quali e quanti locali siano effettivamente disponibili in ogni parrocchia, provvedendo, laddove necessario, alla messa a norma degli spazi, anche di quelli all’aperto, che «potrebbero essere destinati alle lezioni di educazione fisica alla mattina – aggiunge ancora il referente dell’Ufficio scuola diocesano –, senza per questo interferire con le attività di catechesi e animazione nelle parrocchie, destinate ai più giovani nel pomeriggio».
Michela Altoviti
Roma Sette, 12 luglio 2020