UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola e virus, una sfida che continua

Anche nella diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato, i docenti di religione cattolica imparano a misurarsi con gli effetti del Covid-19
17 Marzo 2021

La didattica a distanza, che ha fatto irruzione nella scuola italiana un anno fa, ha certamente offerto spazi nuovi di lavoro ma nel contempo ha aperto ferite e sfide non da poco. Si collega qui, alla Spezia, l’iniziativa che - sulla base di un’idea dell’ufficio diocesano Scuola ed educazione - vede impegnati i docenti di Religione cattolica. L’iniziativa è nata quando alcuni di loro, della secondaria di secondo grado, rientrati a scuola e condividendo con gli alunni pensieri e preoccupazioni, si sono interrogati su come poter essere loro di supporto e poter “servire”, ora e in futuro, le loro persone proprio in quanto insegnanti di Religione.

Per far questo, però, appariva necessario essere essi stessi, i docenti di Religione, tra i primi destinatari di un aiuto psicologico. Tutto ciò per essere pronti a capire come stiano i ragazzi, quali conseguenze su di loro abbia e sia destinato ad avere quello che accade, e quali siano i margini di azione. Il Covid-19, del resto, ha portato cambiamenti epocali e c’è dunque bisogno di saper leggere, interpretare, anticipare, sintonizzandosi per quanto possibile sulla stessa lunghezza d’onda degli alunni.

Così è nata la richiesta di accompagnamento alla quale la Pastorale scolastica ha saputo rispondere senza indugi. Il 19 febbraio, sulla piattaforma Meet, ha avuto inizio il percorso formativo, al quale hanno aderito ben sessantacinque docenti, e non solo della secondaria. I formatori, la psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Bertola e don Alessandro Celotto, responsabile della Pastorale per la Salute, hanno dato ai partecipanti l’occasione di condividere preoccupazioni, percezioni di sé e dei ragazzi. I temi da affrontare sono stati “Uscire da sé per costruire un noi che oltrepassi ogni forma di distanziamento sociale” e “Insegnare ai giovani a sentirsi liberi nello spazio del desiderio che travalica ogni divieto”.

La scelta è stata quella di dare al corso un impianto insieme psicologico e spirituale, occasione di condividere preoccupazioni, percezioni di sé e dei propri cambiamenti, osservazioni sui ragazzi incontrati a scuola. Il quadro, pur variegato, è risultato ricco di esperienze positive ed omogeneo nel desiderio di supportare gli alunni. La dottoressa Bertola ha osservato come l’elevato numero di partecipanti dimostri di per sé l’evidente desiderio di trovare nuove strade, volte a generare solidarietà.

Nel secondo dei tre incontri, venerdì scorso, i formatori hanno poi puntato sull’importanza di saper uscire da sé per creare relazioni significative. Ma prima di uscire da sé, occorre entrare in se stessi. Per incontrare il dolore degli altri bisogna prima aver conosciuto il proprio, per guarirli bisogna prima essere stati feriti e guariti. A questo punto il corso potrebbe diventare apripista per iniziative ulteriori, anche per altri ordini di scuola. Tra l’altro, richieste di partecipazione sono venute anche da insegnanti di Religione di altre diocesi. In favore della buona riuscita dell’evento ha giocato poi il fatto che, a partire dal corso formativo di settembre, i docenti spezzini hanno creato un vivace gruppo di whatsapp, per cui l’idea di alcuni è divenuta subito patrimonio condiviso e oggetto di discussione.

Maria Letizia Lacagnina

La Spezia Sette, 28 febbraio 2021