UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, didattica e positivi in classe: scattano le nuove regole

Le novità sul sito del ministero dell’istruzione
7 Febbraio 2022

Da domani cambia la gestione dei casi di positività a scuola, secondo quanto stabilito dal decreto del governo entrato in vigore ieri. A questo proposito, il sito del Ministero dell’Istruzione ha aggiornato la sezione domande e riposte, consultabile su istruzione.it/iotornoascuola/domandeerisposte.html

Da domani, dunque, se in una classe elementare ci sono due casi di positività ed era stata disposta la misura della didattica a distanza, l’attività riprende in presenza con l’utilizzo delle mascherine Ffp2, considerato che con le nuove norme nella scuola primaria fino a quattro casi di positività le attività continuano, appunto, in presenza con l’utilizzo della mascherina Ffp2 per 10 giorni a partire dall’ultimo caso accertato. Con cinque o più casi di positività, l’attività in presenza prosegue per i vaccinati, i guariti da meno di 120 giorni e gli esenti, mentre per gli altri alunni scatta la didattica digitale integrata per cinque giorni.

Inoltre, sempre nelle faq ministeriali, si legge che il periodo di quarantena di cinque giorni per contatto stretto si applica anche ai soggetti che, alla data di ieri, siano già sottoposti alla misura senza che questa sia ancora cessata ovvero che si trovino in quarantena da almeno cinque giorni. Resta fermo, in ogni caso, che la cessazione della misura è condizionata all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare eseguito alla scadenza del periodo.

Alle medie e superiori, la Dad scatta dai due casi in su. Anche in questo caso, i vaccinati, i guariti da meno di quattro mesi e gli esenti proseguono le lezioni in classe, mentre gli altri vanno “a distanza” per cinque giorni.

Per quanto riguarda i casi di positività, il Ministero ha diffuso i dati relativi alla settimana dal 24 al 29 gennaio. Su un campione pari al 78% delle istituzioni scolastiche statali (pari a 6.360 scuole su 8.157) gli alunni in presenza sono stati 4.676.728 pari all’81,2%, le classi in presenza sono state l’82,8% di cui 14,6% in didattica digitale integrata (Ddi), le classi in Dad e le sezioni in quarantena sono state 50.579 pari al 17,2%. Per quanto riguarda i docenti, il 92,1% ha insegnato in presenza, come ha lavorato in presenza il 93,6% del personale Ata. Il ministero fa anche sapere che il 99,2% del personale docente e Ata è in regola con l’obbligo di vaccinazione e il personale destinatario di provvedimenti di sospensione dal servizio per inadempienza ammonta a meno dell’1% della platea complessiva.

Infine, Save the children chiede un pacchetto di “ristori educativi” per i bambini e gli adolescenti più colpiti dalla crisi pandemica. «È necessaria l’attivazione immediata di un pacchetto gratuito di opportunità extra-scolastiche (attività culturali, attività sportive, soggiorni estivi, sostegno allo studio, sostegno psicologico)», si legge in una nota.

Sono 734 mila i bambini nati in Italia in epoca Covid - analizza l’organizzazione - 876mila coloro che frequentavano già la scuola dell’infanzia e che a causa della pandemia hanno vissuto quest’esperienza in maniera discontinua; 1 milione e mezzo di alunni di primaria, 1 milione e 600mila studenti al primo anno delle medie e 1 milione e 707mila adolescenti all’ingresso delle superiori, hanno iniziato i nuovi cicli di studio affrontando maggiori difficoltà di ambientamento e costruzione delle relazioni con i nuovi insegnanti e compagni.

È, spiega Save the Children, la «generazione sospesa» nel limbo del Covid, «una generazione che, in un silenzio assordante, ha fatto negli ultimi 2 anni ciò che l’essere umano sa fare meglio: adattarsi». Ma adesso è stanca e chiede una tregua.

Paolo Ferrario

Avvenire, 6 febbraio 2022