È evaso dagli arresti domiciliari per picchiare il professore del figlio, “colpevole” di aver rimproverato il ragazzo perché disturbava in classe. L’autore dell’ennesimo episodio di violenza a danni di un insegnante è un 37enne di Gela, cittadina in provincia di Caltanissetta, che nemmeno l’obbligo di restare chiuso in casa è riuscito a far desistere dalla volontà di “farla pagare” al docente. In questo spalleggiato dall’anziano genitore, il nonno dello studente. Che, poco prima, si era presentato a scuola chiedendo spiegazioni all’insegnante. Mentre questi discuteva con l’anziano, è stato colpito alle spalle dal 37enne, che gli ha sferrato un violento pugno all’occhio destro. L’uomo è stato quindi identificato e fermato dalla polizia locale, che l’ha arrestato per evasione, conducendolo in carcere.
Un secondo episodio di violenza a scuola si è verificato, sempre ieri, in una media di Foggia. Vittima il vicepreside, schiaffeggiato dal padre di un’alunna che aveva rimproverato perché, durante l’orario scolastico, non era in aula. Il genitore, un venditore ambulante con precedenti, non appena è venuto a conoscenza dell’episodio, è andato su tutte le furie, precipitandosi a scuola per affrontare il vicepreside. Che è stato prima violentemente strattonato dall’uomo e poi colpito da questi con due schiaffi al viso. All’aggressione hanno assistito altri insegnanti, che hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, l’uomo si era già allontanato, ma è stato rintracciato in breve e denunciato per percosse.
Il fenomeno della violenza contro insegnanti e dirigenti scolastici sarà nuovamente denunciato dall’Associazione nazionale presidi, che giovedì prossimo presenterà un’indagine svolta dalla Lumsa sullo stress lavoro correlato. In particolare, saranno approfonditi i dati sulle violenze contro i dirigenti che, secondo Anp, riguardano il 23,1% dei presidi italiani. Secondo l’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva, inoltre, il 36% degli insegnanti e il 51% degli studenti ha assistito a episodi di violenza a scuola, sovente originati da scherzi poi degenerati in violenza. Il 37% degli alunni, di cui il 64% frequenta la scuola media, ha dichiarato di aver subito scherzi indesiderati ed atti aggressivi da parte dei compagni, mentre il 71% ha assistito a scherzi e aggressioni.
E pesanti prese in giro sono all’origine di un grave episodio accaduto nell’istituto per geometri “Galilei” di Avigliana, nel Torinese. Stanco di essere deriso dai compagni per i propri gusti musicali, un 18enne si è presentato a scuola con una mazza da hockey colpendo un 15enne. Nell’aggressione sono rimasti coinvolti altri tre studenti minorenni, tra cui una ragazza, intervenuti per difendere il compagno aggredito. Una docente che ha assistito all’aggressione, ha avuto un lieve malore. Il giovane aggressore, che si era dato alla fuga, è stato rintracciato dai carabinieri, anche grazie all’aiuto del padre e, durante l’interrogatorio ha confermato che a scatenare la sua rabbia sono stati proprio gli sfottò dei compagni. Il ragazzo è stato quindi denunciato per percosse e porto di strumenti atti ad offendere.
I ripetuti atti di bullismi subito, infine, hanno costretto un tredicenne di Soresina, comune in provincia di Cremona, al ricovero in ospedale. Tutto ha avuto origine, mesi fa, da un banale diverbio, poi degenerato in pedinamenti e aggressioni vere e proprie, che hanno procurato al ragazzo uno stato di stress talmente elevato, da fargli manifestare intenti autolesionistici. Preoccupati, i genitori hanno chiesto per il figlio il ricovero nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Cremona. Sul caso, il Tribunale dei minori di Brescia ha aperto un’inchiesta.
Paolo Ferrario
Avvenire, 8 dicembre 2018