Contrordine, studenti! Anche nell’anno del coronavirus sono previste le bocciature. Lo scrive il ministero dell’Istruzione in una delle tre ordinanze presentate ai sindacati e inviate al Consiglio superiore della Pubblica istruzione. I tre documenti riguardano la valutazione di fine anno e il recupero degli apprendimenti e gli Esami conclusivi del primo e del secondo ciclo. Niente “6 politico” a tutti e nessuna promozione di massa, dunque. Infatti, si legge nella prima delle tre ordinanze, «resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico», anche se rimane l’eventualità di essere “promossi” con una o più materie sotto la sufficienza. In quel caso, all’inizio del prossimo anno scolastico, gli alunni saranno chiamati a recuperare gli apprendimenti con votazione inferiore al 6. «La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto», precisa il Ministero e «le insufficienze compariranno nel documento di valutazione».
Novità importanti anche per i ragazzi di terza media. Come noto, l’esame non si svolgerà, ma gli alunni saranno valutati, dal Consiglio di classe, anche sulla base di un elaborato che dovrà essere consegnato prima del termine delle lezioni. L’argomento, concordato con i docenti, sarà presentato oralmente e online prima dello scrutinio finale e, si legge nella seconda ordinanza ministeriale, «sarà valutato sulla base dell’originalità, della coerenza con l’argomento assegnato e della chiarezza espositiva».
Tutto confermato, infine, per la Maturità 2020. La prova comincerà il 17 giugno, durerà un’ora, sarà orale e in presenza, «a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari», precisano dal Ministero. Tutti i quasi 500mila candidati saranno ammessi a sostenere la prova, anche se «i crediti di accesso e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti». Cambia il “peso” delle diverse componenti del voto finale: il credito del triennio passa da 40 a 60 punti, mentre al colloquio orale si potranno acquisire al massimo 40 punti. L’anno in corso avrà un peso massimo di 22 crediti. Il voto massimo resta 100/100 e ci sarà anche la possibilità, per i più meritevoli, di ottenere la lode.
Entro il 30 maggio, il Consiglio di classe preparerà un documento sul programma effettivamente svolto e a quello farà riferimento, per la predisposizione dei materiali su cui verterà la prova, la commissione d’esame, composta da sei membri interni e dal presidente esterno. «Ciascun candidato – si legge nella terza ordinanza – discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato concernente le discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno». È poi prevista la discussione di un breve testo di italiano e l’analisi del materiale assegnato dalla commissione. Infine, il candidato parlerà delle esperienze di alternanza scuola-lavoro e delle conoscenze di Cittadinanza e Costituzione.
Paolo Ferrario
Avvenire, 9 maggio 2020