Una pubblicazione su “Scholas Occurrentes e la pedagogia dell’armonia” è stata inserita all’interno della rivista “Educatio Catholica” della Congregazione per l’Educazione cattolica. Si tratta di un volume monografico che presenta l’esperienza di Scholas Occurrentes e la pedagogia dell’armonia secondo il pensiero di Papa Francesco.

L’iniziativa in occasione del quarto Congresso internazionale delle Cattedre Scholas “Università e Scuola. Verso il rilancio di università ‘in uscita’”, che per tre giorni – fino a oggi 29 giugno – riunisce a Castel Gandolfo i docenti di 75 università pubbliche, private, laiche e di diverse confessioni religiose, provenienti da 30 Paesi di tutto il mondo. La Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes è nata a Buenos Aires per volontà dell’allora arcivescovo Jorge Mario Bergoglio.

“Questa rivista ci permette di approfondire la storia della Fondazione nata nel cuore di Papa Francesco e di rispondere alle tante domande di chi si approccia a Scholas per la prima volta – spiega il presidente José María del Corral -. La missione principale di questa organizzazione pontificia è recuperare il patto educativo tra le generazioni, a partire dalle famiglie fino ad arrivare all’intero corpo sociale. Favorendo il dialogo tra istituzioni laiche e religiose, Scholas si prefigge di ‘umanizzare l’educazione’ offrendo un servizio formativo che valorizza le attitudini personali, morali e sociali dei partecipanti”.

Al centro del Congresso internazionale delle Cattedre Scholas, in questa quarta edizione, il tema dei rifugiati e dei migranti assieme all’innovazione educativa, allo sviluppo integrale sostenibile e al dialogo interculturale e interreligioso. “L’educazione deve essere a servizio di un nuovo umanesimo che favorisca lo sviluppo integrale della persona e le motivazioni più alte dell’umanità – sottolinea mons. Vincenzo Angelo Zani, segretario generale della Congregazione per l’Educazione cattolica della Santa Sede -. La linea di azione di Scholas Occurrentes, in una società nella quale convivono cittadini di tradizioni, culture e religioni differenti, è quella di rilanciare un’educazione basata sulla formazione e sulla ‘cultura del dialogo’”.

Sir, 29 giugno 2018