Sulla carta l’obiettivo era significativo, oltre che giustificato dal numero di ben 850mila studenti stranieri nelle classi italiani. «La scuola – scriveva il ministero dell’Istruzione nel 2017 – ha «la responsabilità educativa di valorizzare le differenze, promuovere l’integrazione, il dialogo interreligioso e interculturale, al fine di costruire una maggiore coesione sociale». Una responsabilità da realizzare attraverso «azioni finalizzate a ridurre il fallimento formativo e la dispersione scolastica» degli alunni con cittadinanza non italiana, ma anche con «una formazione generale sul fenomeno delle migrazioni, sulle culture e sulle religioni» e «attività ed esperienze tese a sviluppare competenze interculturali, comunicative, linguistiche utili nei percorsi di accoglienza e integrazione».
Proprio queste azioni dovevano rientrare nel bando Pon per l’integrazione e l’accoglienza degli alunni stranieri (l’acronimo “Pon” sta a indicare un progetto di innovazione e miglioramento del sistema dell’istruzione attraverso dei fondi aggiuntivi europei): 50 milioni di euro stanziati appunto nel 2017, per la cui erogazione si sono messe in fila oltre duemila scuole da Nord a Sud, e che per oltre due anni sono stati fermi.
Fino a qualche giorno fa, quando è arrivata notizia dello “sblocco” della graduatorie con 2.384 progetti finanziati che finalmente potranno partire. Centonovemila euro – la cifra più alta per singolo progetto – arriveranno ad esempio all’IC di Badia Polesine come a all’Istituto tecnico agrario Ciuffelli di Todi o all’Ics Margherita di Messina. Al centro dei progetti alfabetizzazione digitale, multimedialità, arte per l’integrazione, corsi di lingua italiana. E ancora percorsi per i genitori e le famiglie, sport e gioco per l’integrazione, per una totale di oltre 300mila ore di moduli aggiuntivi. Le scuole ora potranno dedicarsi a rendere operativa l’integrazione tra i banchi di scuola. Resta il “neo” che di tutti gli avvisi Pon presentati per il periodo 2014-2020 questo era l’unico rimasto al palo: per tutti gli altri i progetti presentati dalle scuole sono stati valutati, le graduatorie pubblicate e i progetti già messi in atto (alcuni hanno già avuto accesso anche alla seconda edizione del bando, pubblicato nel 2018).
Avvenire, 10 dicembre 2019