Una lettera aperta per esprimere “la preoccupazione per la situazione delle scuole paritarie dell’infanzia e primarie”. L’ha inviata nei giorni scorsi mons. Francesco Gerace alla Fondazione diocesana Opere di Religione, rilevando come si stiano vivendo “giorni difficili di angoscia e trepidazione, ma anche di attesa fiduciosa del superamento di questa fase di emergenza, determinata dalla diffusione del coronavirus. Tutto il mondo della scuola ha accolto con la massima responsabilità e con la scrupolosa osservanza le prescrizioni date ed ogni iniziativa, finalizzata a bloccare la propagazione di questo nemico subdolo e insidioso. È il tempo di pensare a come ripartire e definirne al meglio le linee con una progettualità chiara, che dia risposte certe ai tanti bisogni che si stanno progressivamente determinando”.
Nella Locride – prosegue – le scuole “riconducibili alla Fondazione Diocesana Opere di Religione sono sei, con quasi duecento iscritti e un forza lavoro, tra insegnanti e collaboratori, di circa cinquanta persone. Senza contare le tante altre gestite direttamente dagli istituti religiosi, anch’esse in sofferenza, e a rischio di chiusura a discapito di tante famiglie e comunità collinari che vedono in esse un riferimento formativo importante. Sono realtà vive, dinamiche, centri educativi e, perché no, di sostentamento economico, sulle quali desidero richiamare tutti, e le istituzioni in particolare, a porre una particolare attenzione. Si tratta di strutture situate in paesi, il più delle volte piccoli o piccolissimi, nei quali non esistono altre esperienze educative e formative, dove anche lo Stato, molto spesso, ha chiuso le scuole”.
Mons. Oliva sottolinea che “il problema coinvolge, anzitutto, le famiglie, che continuano certamente a fruire del lavoro di queste realtà, attraverso la didattica a distanza, ma che faticano a sostenere le rette, peraltro sostanzialmente basse, a causa dall’assenza dal lavoro di uno o di entrambi i genitori. I gestori, poi, rischiano seriamente di non poter ripartire. Il contributo economico delle famiglie, infatti, è essenziale, rappresentando la quasi totalità delle risorse per la copertura delle consistenti spese, specie per quanto riguarda il personale, qualificato e professionale”.
Per queste ragioni, il vescovo chiede un impegno concreto e sinergico fra tutte le realtà educative, le famiglie e le istituzioni.
In allegato la lettera aperta di mons. Francesco Oliva.