UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Salute alimentare» questione educativa nelle strategie globali

Un’intesa tra la Fao e le Università cattoliche
3 Novembre 2022

Alimentazione e salute. Perché proprio quando il cibo non è abbastanza, o quando la sua catena produttiva non è adeguata, possono insorgere problemi per l’uomo. Ed è appunto per mettere insieme conoscenze e competenze trasversali che la Fao e la Sacru – la Strategic alliance of catholic research universities – hanno siglato un accordo bilaterale di collaborazione finalizzato a contrastare le diseguaglianze alimentari e sanitarie del pianeta. L’accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi a Roma dal direttore generale aggiunto Fao, Maria Helena Semedo, e dal vice presidente di Sacru, Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, che ospita il segretariato dell’Alleanza delle università cattoliche. Una rete composta da otto atenei presenti in quattro continenti (Australian Catholic University, Boston College, Universitat Ramon Llull, Pontificia Universidad Católica de Chile, Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, Sophia University, Universidade Catolica Portuguesa, Università Cattolica del Sacro Cuore) che cooperano con l’obiettivo di promuovere un’istruzione globale per il bene comune e una ricerca interdisciplinare d’eccellenza.

L’accordo parte da un approccio di salute integrale e sostenibile, che punta a ridurre la malnutrizione e lavora per raggiungere importanti risultati di One Health: la salvaguardia della salute umana, animale, vegetale e degli ecosistemi. Fanno da sfondo alla lettera di intenti gli obiettivi di Sviluppo sostenibile, in particolare i goals 2, 3 e 10 dell’Agenda Onu 2030: Zero fame, Salute e benessere, Riduzione delle diseguaglianze. «Uno degli argomenti da affrontare sono proprio i rischi emergenti – sottolinea il vicerettore della Cattolica e segretario generale di Sacru, Pier Sandro Cocconcelli –, che sono eventi da prevenire, visto che virus e batteri evolvono e hanno la capacità di contaminare gli elementi. I rischi emergenti poi vanno legati anche ai cambiamenti climatici, dato che l’aumento delle temperature porta con sé anche l’aumento di microrganismi patogeni nelle coltivazioni».

L’obiettivo è «ambizioso», non nasconde Cocconcelli, ma l’approccio «transdisciplinare» può aiutare a ottenere risultati più completi. Inoltre, prosegue, ulteriore valore aggiunto è «avere più università di diversi continenti e quindi più elementi legati a differenti aree geografiche. Così come il fatto che i soggetti dell’alleanza siano tutte università cattoliche e, dunque, abituate a lavorare per il bene comune». Ora con la Fao si sta stabilendo il dettaglio delle attività per i prossimi cinque anni, che avranno tre direttrici: educazione e formazione delle conoscenze, ricerca e valutazione e «la terza missione»: trasferimento tecnologiche e delle competenze.

Alessia Guerrieri

Avvenire, 3 novembre 2022

(foto da cattolicanews.it)