UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Uomo, natura, cultura. Riscoprire la realtà

Alcuni saggi antropologici di Fiorenzo Facchini
8 Ottobre 2018

Fiorenzo Facchini

Uomo, natura, cultura. Riscoprire la realtà

Itaca 2018

Pagine 136

€ 13,00

Due milioni di anni fa è incominciata l'avventura dell'uomo sulla terra. La conoscenza della realtà della natura, dei suoi cambiamenti nel tempo, delle origini dell'uomo, dei suoi sviluppi mediante il pensiero e la cultura pone domande riguardanti la vita e la morte, il piacere e il dolore, il presente e il futuro da costruire.

Le conquiste della scienza e della tecnologia, specialmente nel campo della biomedicina, della cibernetica e della robotica, aprono prospettive nuove, anche imprevedibili per l'impatto che possono avere sull'uomo e sull'ambiente. L'umanità corre il rischio di affidarsi a ideologie che allontanano dal mondo reale per realizzarne uno a proprio piacimento, basato su costruzioni artificiali della mente.

Da dove ripartire? Da come siamo fatti, dalla realtà della natura, rispettando le sue leggi, i suoi ritmi, l'ambiente, nella collaborazione fra i popoli. Il volume contiene saggi antropologici in una prospettiva evolutiva aperta agli orizzonti della fede.

Fiorenzo Facchini, sacerdote della Chiesa di Bologna, è professore emerito dell’Università di Bologna, dove ha tenuto la cattedra di antropologia dal 1976 al 2005.

Di seguito, un ampio stralcio dall'introduzione al libro di Fiorenzo Facchini.

L’uomo, mente che muta il reale

La terra, un piccolo pianeta di una stella sperduta fra le tante galassie, un granello di polvere nell’universo. L’uomo, una canna fragile, ma pensante (Pascal), in grado di abbracciare l’universo (Martelet). Con l’uomo tutto l’universo si fa pensante, diventa cosciente. Una comune vicenda ci avvolge tutti, da quel «big bang» che la scienza riconosce all’inizio di tutto 13,7 miliardi di anni fa. L’avventura dell’universo incominciò allora, poi sono seguite le vicende che hanno portato allo stato attuale. Si sono formate aggregazioni di particelle, di atomi, molecole, cellule, organismi, in una crescita di complessità di strutture, in ambienti assai diversi da quelli attuali. Infiniti corpi legati da una medesima origine e dalle medesime leggi, non abbandonati alla deriva, ma in relazione fra loro in forza di proprietà che li fanno esistere e mutare. Ne è risultato con il fluire del tempo un universo ordinato, un sistema ben funzionante nel complesso, in cui in un certo momento è comparsa la vita, si è evoluta da forme semplici a viventi sempre più complessi fino all’uomo, comparso in un angolo dell’universo, per pura casualità, sostiene Jacques Monod lanciando una sfida alla creazione. Un evento che, proprio per la casualità, sostenuta nella visione darwiniana, potrebbe essere unico. Ma tutti i fattori che hanno regolato l’evoluzione della vita non li conosciamo ancora. Le origini e lo sviluppo del sistema universo ci fanno solidali con esso. Siamo fatti della stessa stoffa dell’universo, era solito ripetere Teilhard de Chardin.

Siamo legati alla terra. Nella visione di Francesco d’Assisi la terra è madre, il sole fratello, la luna sorella, in una grande solidarietà che tutti ci unisce nel passato, nel presente e nel futuro che ci attende. Due milioni di anni fa è incominciata l’avventura dell’uomo sulla terra. Con l’uomo l’universo si è arricchito del pensiero, e con il pensiero c’è la possibilità che l’universo sia modificato dall’uomo. Cento miliardi di uomini ci hanno preceduto e hanno trasformato la realtà: è il mondo dell’umano, la noosfera, che avvolge la biosfera, secondo le vedute di tre grandi pensatori come Teilhard de Chardin, Vernadsky, Leroi. E con il pensiero le domande esistenziali riguardanti la vita e la morte, il bene e il male, il piacere e il dolore. Fra tutti i viventi del pianeta l’uomo è l’unico in grado di porsi queste domande. Le culture, i miti, le religioni hanno cercato di rispondervi, perché sono domande che non si possono eludere. L’ultima risposta rimane quella personale. La storia ci mette dinanzi i grandi rischi che l’uomo corre quando si allontana dalla realtà, e vuole costruirsi un mondo come a lui piace, dimenticando come siamo fatti e come è fatta la realtà che ci circonda. Occorre partire dalla realtà. Ciò significa scoprire e rispettare la realtà naturale e dare meno spazio alle ideologie, a culture che non partono dalla realtà della natura e dell’uomo, ma da costruzioni artificiali della mente. La natura, le sue leggi, il rispetto dei suoi ritmi e dell’ambiente, la collaborazione fra i popoli restano la migliore garanzia per il futuro dell’uomo sulla terra. Il volume tiene conto della dimensione religiosa, nella necessaria distinzione dei piani, nella convinzione che la domanda religiosa sia fra le più profonde nell’uomo e richieda qualche risposta.