UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tutti i banchi sono uguali

Un libro di Christian Raimo sulla scuola “e l’uguaglianza che non c’è”
20 Marzo 2018

Christian Raimo

Tutti i banchi sono uguali. La scuola e l’uguaglianza che non c’è

Einaudi 2017

Pagine 146

€ 16 ,00

Di scuola scrivono in tanti, ma non tutti a ragion veduta. Lo fa invece Christian Raimo in un volume intitolato Tutti i banchi sono uguali. La scuola e l’uguaglianza che non c’è. L’autore scrittore e insegnante romano - parte dalla propria esperienza personale di docente per allargare poi il campo dell’analisi a questioni più ampie.

Ma il radicamento nella concretezza del fare scuola impedisce alla teoria di sganciarsi pericolosamente dalla prassi. Dall’osservatorio interno allo spazio e al tempo della scuola, Raimo mostra come le parole della Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani siano ancora decisamente attuali, nonostante i molteplici tentativi di ridimensionamento critico a cui abbiamo assistito lo scorso anno in occasione del cinquantesimo anniversario della pubblicazione di quel testo. Insomma, l’uguaglianza - che è il fondamento di ogni democrazia e che nell’istruzione pubblica dovrebbe essere tutelata quant’altro mai - sembra per molti aspetti ancora lontana dall’essere raggiunta.

Raimo denuncia, dati alla mano, il classismo della scuola italiana e come non sia ancora realizzata quella «democrazia delle possibilità» a cui una società giusta dovrebbe tendere. Le cause di ciò sono molteplici: le disparità tra centro e periferie, tra aree urbane e zone interne, e tra contesti più o meno capaci di promuovere un incontro tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro. Da qui il fenomeno della caduta delle motivazioni allo studio e della dispersione scolastica, in Italia più alta che nella maggior parte dei Paesi europei. Come si fa a migliorare la scuola? Bisognerebbe partire dagli insegnanti, mettendoli in condizione di lavorare bene. Per innalzare la qualità della classe docente non serve tanto mettere gli insegnanti in competizione tra loro (come in parte ha fatto la legge sulla buona scuola attraverso l’introduzione del cosiddetto 'bonus per il merito', che di fatto si traduce nell’elargizione di qualche spicciolo in più), quanto attrarre i laureati migliori alla professione docente attraverso retribuzioni adeguate e condizioni di lavoro adatte alla delicatezza del compito educativo.

Christian Raimo affronta queste e altre questioni - ancora: il tema della scelta della scuola superiore, la valutazione, la didattica per competenze, i compiti per casa (su cui ultimamente si è sviluppato un acceso dibattito) - con competenza tecnica e passione civile. E, infine, non rinuncia a mettere in discussione uno degli slogan della scuola di oggi, il concetto di 'meritocrazia': «I concetti di merito e di meritocrazia sono diventati familiari, ma come non è difficile riconoscere sono categorie morali, e dall’altra parte presuppongono una capacità di discernimento oggettivo. La questione principale sarà sempre: chi decide chi è meritevole?».

Roberto Carnero

Avvenire, 20 marzo 2018