Genere: Drammatico
Regia: Alessandro Valori
Interpreti: Simone Riccioni (Matteo), Marianna Di Martino (Angela), Brenno Placido (Luca), Giorgio Colangeli (Italo), Maria Amelia Monti (Mariella), Biagio Izzo (Sandro),Maria Chiara Centorami (Lisa), Armando De Razza (commissario), Sarah Maestri (Francesca), Luigi Moretti. Maria Paola Rosini, Albino Marino.
Nazionalità: Italia
Distribuzione: Mariposa Multivideo
Anno di uscita: 2016
Soggetto: Simone Riccioni, Alessandro Valori, Serena De Angelis Sceneggiatura: Serena De Angelis, Paula Boschi Fotografia (Panoramica/a colori): Sandro De Pascalis Durata: 110' Produzione: Mario Tordini per Multivideo in associazione con Linfa.
Tematiche: Famiglia; Famiglia - genitori figli; Solidarietà-Amore
Soggetto: Matteo, 26 anni ha una vita invidiabile con il sogno di lavorare come meccanico alla Ferrari, con due genitori, Italo e Mariella, che lo seguono con amore e la sorellina Giulia che vede in lui il suo eroe. In questo tranquillo scenario quotidiano, collocato in una quieta provincia sul mare, irrompe una novità che cambia radicalmente le giornate di Matteo...
Valutazione Pastorale (CNVF): Si fa presto a dire che è tutto calmo, certe volte le cose possono cambiare quando meno te lo aspetti, e ti chiedono il conto, ti impongono una revisione dei ruoli e delle situazioni. Per quasi sessanta minuti, il copione gira intorno a se stesso, accumulando personaggi e sensazioni, seminando indizi e dubbi, facendo cominciare varie vicende tutte staccate tra di loro. E aspettando l'occasione utile per dare il via ad un chiarimento, per arrivare ad un resa dei conti con i personaggi sparsi destinati a ricompattarsi. C'è voglia di commedia ma allo stesso tempo anche di dramma sentimentale, di sottile confronto psicologico, di scoperta di ruoli e di identità. Si vorrebbe evitare di dire qualcosa perché il testo ha una sua compattezza, che scivola nel pentimento e nel dolore. Fratelli che si riuniscono, padri che si ritrovano, emozioni del passato tornano a galla. Quanto tempo perso a non capirsi, quante occasioni lasciate per strada, quanta voglia di recuperare il tempo perduto. Tanti personaggi, a dire il vero, non sono facili da gestire, specie se così diversi tra loro, e non sempre ben amalgamati (Angela, per esempio...). Esprimono tanto coraggio e tanta vitalità, sono pentiti e insieme vogliono riscattarsi. Lo scenario è misurato, timido, a doppia faccia. Si apre al positivo e si lascia andare alla ricerca di riscatti. La regia perde un po' il controllo dell'insieme, ma la storia tiene e le motivazioni sono plausibili. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e nell'insieme problematico.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come ritratto veritiero e sincero di situazioni non sempre bene esplicate.