UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Roma Tre», l’università apre le porte

Il neorettore Massimiliano Fiorucci: «È importante tenere presente gli sbocchi occupazionali, ma un percorso di studi deve anche appassionare»
2 Luglio 2022

Ricerca, internazionalizzazione, innovazione. L’università di Roma Tre è l’ateneo più giovane della Capitale – ha appena trent’anni di vita – ma in poco tempo ha saputo dare un’impronta chiara al suo percorso di crescita, che ha portato alla laurea finora 120mila giovani ed oggi conta oltre 35mila studenti provenienti da tutta Italia. Dietro le cattedre mille tra docenti, ricercatori e ricercatrici organizzati in 13 dipartimenti e molti corsi in lingua inglese.

Proprio per far conoscere alle future matricole tutte le opportunità dell’ateneo, l’università organizza per il 7 luglio un’Open Day presso il rettorato di via Ostiense 133, con inizio alle ore 9 e fine alle ore 14. Qui i ragazzi avranno la possibilità di visitare la nuova sede, firmata da Mario Cucinella, mentre nella facoltà di Giurisprudenza in via Ostiense 159 sarà possibile conoscere nel dettaglio i 13 dipartimenti. 'Diamo spazio al tuo futuro' è lo slogan scelto per questa giornata, in cui il neorettore Massimiliano Fiorucci invita i ragazzi a «scegliere bene il proprio percorso di studi sulla base delle passioni, degli interessi e delle aspirazioni. Certamente è importante tenere presente anche i possibili sbocchi occupazionali, ma è necessario seguire un percorso di studi a cui ci si possa appassionare».

L’altro auspicio è vivere l’università fino in fondo, a partire dalla presenza e dalla frequenza quotidiana fino all’esperienza dell’Erasmus, perché «studiare all’università non consente solo l’acquisizione di un titolo di studio, ma rappresenta un’esperienza di vita e di maturazione irripetibile – prosegue –. I giovani sono i principali portatori di innovazione anche mettendo in discussione paradigmi e punti di vista più tradizionali ». Ma un messaggio per la cittadinanza e gli studenti è anche l’importanza di aver riqualificato aree abbandonate della città per trasformarle in sedi dell’ate- neo. «La presenza dell’università ha ridato a quei quartieri valore e dignità – precisa Fiorucci – attraverso presidi culturali, luoghi di partecipazione, generando bellezza e senso di appartenenza anche attraverso una specifica attenzione al tema dello sviluppo sostenibile».

L’università oltre ai corsi universitari offre un’ampia serie di servizi. Infatti insieme a DiSCO Lazio e Porta Futuro propone dei percorsi formativi gratuiti aggiuntivi, che vanno dalla redazione del curriculum alla capacità di sostenere un colloquio di lavoro. «Esiste tutta una serie di servizi collaterali alla didattica – sottolinea ancora il rettore – che possono favorire una crescita non solo personale e professionale, ma anche umana e civile». Nessuno insomma viene lasciato indietro anche grazie al 'Progetto Inclusione', che adesso con l’insediamento di Fiorucci si arricchirà di «un delegato del rettore alla disabilità, ai disturbi specifici dell’apprendimento e al supporto all’inclusione, che svolgerà un ruolo di indirizzo per le politiche di integrazione delle persone con disabilità che studiano e lavorano in ateneo».

Per agevolare la loro frequenza universitaria vengono forniti numerosi aiuti: servizio per l’assistenza complessiva alla persona, interpretariato della lingua dei segni italiana (Lis), supporto alla comunicazione, tutorato e supporto allo studio, materiale didattico accessibile, un vademecum per promuovere il processo di inclusione. «Su questo continueremo a lavorare, così come incrementeremo il nostro impegno nei confronti degli studenti detenuti – assicura Fiorucci – Come ateneo abbiamo aderito alla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli penitenziari universitari (Cnupp), un organismo che opera all’interno della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui). Anche su questo fronte ci impegneremo per favorire ancora di più la partecipazione di questo tipo di pubblico, così come sarà importante favorire in ogni modo la parità di genere a tutti i livelli».

Inoltre c’è l’intenzione di puntare ancora di più sull’internazionalizzazione sia nell’ambito della didattica, sia nella ricerca, sia sul piano della Terza missione, «incentivando l’attrattività nei confronti di studenti e di studiosi da altri Paesi, favorendo la realizzazione di titoli di studio congiunti e sostenendo i network di ricerca internazionali». Inoltre Fiorucci vuole investire il più possibile nel campo della ricerca; nell’ultima VQR ( Valutazione della qualità della ricerca) 9 dipartimenti sui 13 di Roma Tre possono concorrere per accedere ai fondi ministeriali per i poli di eccellenza. «Sosterremo e saremo al loro fianco fino alla presentazione del progetto che scade a settembre, e anche dopo – sottolinea – nella speranza che la maggior parte di essi possa accedere ai fondi e, inoltre, lavoreremo anche per consentire agli altri 4 dipartimenti di poter concorrere la prossima volta».

Avvenire, 2 luglio 2022