UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Roma, assistenza a rischio per i disabili delle paritarie

Il caso delle scuole della Capitale, la preoccupazione delle famiglie e dell’Agorà della parità
23 Aprile 2022

C’è allarme tra le famiglie degli alunni disabili che frequentano le scuole paritarie di Roma. A rischio, infatti, ci sono i fondi per garantire il servizio degli Oepa (Operatore educativo per l’autonomia), che per legge deve essere assicurato (e finanziato) dai Comuni. Stando alla bozza del nuovo Regolamento sul “Servizio educativo per il diritto allo studio, all’autonomia e all’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità”, contenuto in una proposta di delibera con prima firmataria la consigliera del Pd Carla Fermariello, il servizio deve essere istituito «in favore di tutti i discenti con disabilità frequentanti anche le scuole paritarie».

La proposta, però, ha ricevuto parere negativo dal direttore del Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione professionale del Comune, Carlo Maria L’Occaso che, con il direttore di Direzione, Maria Teresa Canali, ha inviato una relazione all’Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro, Claudia Pratelli. Nel testo si sottolinea che «la scuola privata paritaria deve autonomamente garantire all’alunno disabile le stesse prestazioni di sostegno e di assistenza che sono erogate dalla scuola pubblica», ma «l’onere di sopportare tutte le spese necessarie, grava sulla scuola stessa». Ovvero, attraverso le rette, sulle famiglie degli alunni disabili.

A sostegno di questa tesi, i dirigenti comunali ricordano, tra l’altro, che il Regolamento attualmente in vigore «esclude dal novero degli istituti destinatari del servizio gli istituti paritari». Proprio questo regolamento, si legge nella bozza del nuovo articolato, sarebbe però abrogato in caso di approvazione della delibera di Fermariello e altri. Della questione è stato investito direttamente il ministero dell’Istruzione e intanto la delibera è stata “congelata”.

Ma la preoccupazione delle famiglie rimane comunque caldissima e di questi timori si sono fatte portavoce le associazioni delle scuole paritarie. Se passasse l’interpretazione dei dirigenti comunali, «la scuola paritaria si troverebbe in una situazione di oggettiva impossibilità, non potendo garantire, per carenza di risorse, trattamenti equipollenti a quelli delle scuole statali», si legge in una lettera al capo di Gabinetto di Roma Capitale, Albino Ruberti, firmata da Goffredo Sepiacci, presidente del Comitato regionale del Lazio di Aninsei, l’associazione delle scuole paritarie di Confindustria. Sepiacci parla espressamente di «palese discriminazione» degli alunni disabili e delle loro famiglie.

«Preoccupazione» è espressa anche dalla lettera che l’Agorà della parità ha scritto direttamente al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. La missiva parla della «grave confusione», contenuta nel parere negativo del Dipartimento, «tra i diritti che, per legge, sono attribuiti a tutti gli studenti, indipendentemente dall’ordine o dal grado scolastico che essi frequentano».

Paolo Ferrario

Avvenire, 22 aprile 2022