UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Ritorno a scuola? Prima possibile»

La promessa del ministro Bianchi. Che ha lanciato il Patto per istruzione e formazione
17 Marzo 2021

«La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il primo ciclo fino allo stremo». Così, di prima mattina, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista. Poi, intervenendo all’inaugurazione online di Didacta, la fiera dell’istruzione in corso a Firenze, ha ricordato che «la scuola non si è mai arresa, non si arrende e anche nei momenti più difficili diventa un luogo in cui si esplora il futuro».

Concetti ripresi in audizione al Senato sul Piano nazionale di ripartenza e resilienza: «Sono assolutamente convinto che serva riprendere la scuola in presenza, a partire dalle aree periferiche, ma c’è un ruolo rilevante delle autonomie: il calendario lo fanno le Regioni – ha ricordato il ministro –. Dobbiamo riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico – ha rilanciato –. Dobbiamo andare ad un innalzamento della qualità dell’offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico: il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno», ha detto, chiudendo la discussione sull’eventuale prolungamento dell’anno scolastico. Incontrando si sindacati, sia a livello confederale che di categoria, Bianchi ha quindi lanciato un «Patto per l’istruzione e la formazione» per mettere la scuola al centro del Paese e farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale.

«Dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, dobbiamo riflettere non solo su misure d’urgenza, ma anche su una visione di cambiamento della nostra scuola – ha sottolineato il ministro –. Abbiamo di fronte un obbligo: fare in modo che la scuola torni ad essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione. Abbiamo di fronte un anno costituente, un anno in cui dobbiamo essere capaci di valorizzare al massimo la nostra scuola». Il Patto avrà un ampio respiro, guardando sia a temi di stretta attualità, primo fra tutti, l’avvio ordinato ed efficiente del prossimo anno scolastico, ma anche ad una visione di scuola che, ha sottolineato il Ministro, «va costruita con l’aiuto di tutti. Sulla scuola dobbiamo mobilitare il Paese intero», ha ammonito Bianchi.

Alla «conclusione sostenibile dell’anno scolastico» e alla «riapertura il 1° settembre in condizioni di massima efficacia e sicurezza», guardano il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra e la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, presenti all’incontro. «Occorre un grande investimento nella stabilizzazione del precariato, sia docente che Ata – si legge in una nota – per dare al lavoro una stabilità che è condizione necessaria perché le scuole possano programmare e gestire in modo ottimale le attività».

«Abbiamo tutti la responsabilità di determinare un cambiamento e costruire delle prospettive», ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine del vertice. «Il sistema dell’istruzione – ha ricordato Landini – è centrale per la ripresa del Paese e per cogliere le sfide dell’innovazione, della transizione green, della digitalizzazione, e quindi del lavoro. Next generation Eu, risorse europee ordinarie e risorse nazionali diventano strategiche per garantire oggi il diritto all’istruzione e alla formazione, un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti». «Risposte e impegni per il futuro», sono stati, infine, chiesti da Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil e Pino Turi, segretario Uil Scuola, che hanno sottolineato la necessità di «arrivare a un accordo di programma di carattere generale che identifichi gli obiettivi di medio e lungo periodo». E «una programmazione precisa sugli investimenti», per utilizzare al meglio le «cospicue risorse economiche che saranno disponibili con l’approvazione del Recovery Plan», è stata chiesta del vice-segretario generale Confsal, Salvatore Margiotta e dalla segretaria generale dello Snals, Elvira Serafini.

Paolo Ferrario

Avvenire, 17 marzo 2021