“L’inizio di quest’anno scolastico 2024-2025 si presenta segnato dal diffuso bisogno di pace, che abbraccia non solo i popoli oppressi dalla guerra, ma anche le altre nazioni, che dei conflitti risentono in vario modo le conseguenze e che per altri aspetti ad essi partecipano col supporto di aiuti economici e militari: è dunque a questo grande tema della pace che dedico la riflessione a voi indirizzata nell’intraprendere il cammino dell’anno che ci è davanti”. Si apre con queste parole il messaggio che l’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, rivolge a dirigenti scolastici, docenti, personale non docente e studenti delle scuole del territorio per l’inizio dell’anno scolastico.
Dopo aver richiamato alcune parole pronunciate recentemente dal card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, riguardo alla drammatica situazione in Terra Santa, si sofferma su un “duplice orizzonte, cui non rinunciare mai, neanche in un’ora così drammatica della storia”. Il primo “è quello che fa guardare alla vicenda umana nella prospettiva dell’assoluto primato di Dio, cui nulla è impossibile. Riconoscere la sovranità di Dio vuol dire oggi – in Israele, come a Gaza, in Libano come in Ucraina – restare aperti all’‘impossibile possibilità’ che l’Eterno può sempre riservarci, e a cui aprono appunto lo sguardo della fede e l’invocazione umile e accogliente della preghiera”. “Un secondo orizzonte cui guardare come fonte di un nuovo e urgente impegno, che deve assumere forma in Terra Santa e in ogni luogo di conflitto, è quello del perdono”, prosegue l’arcivescovo, prima di citare nuovamente il patriarca Pizzaballa.
“Credere nella forza del perdono – ammonisce mons. Forte – è proprio di chi nella preghiera ha chiesto e ottenuto perdono da Dio: perciò la preghiera è e resta la grande scuola di umanità, dove imparare tutti ad accoglierci gli uni gli altri, a chiedere e offrire il perdono, a sentirci amati dal Padre di tutti per imparare a riconoscerci uniti dal Suo amore, più grande di ogni nostra misura”. “Invito dunque tutti Voi a riflettere sull’importanza del perdono come via alla pace e sulla necessità di aprirsi alla misericordia del Dio vivente per giungervi”, l’esortazione dell’arcivescovo prima di augurare “a tutti un anno scolastico impegnato, serio, gioioso e ricco di buoni frutti per tutti, affidando al Signore ciascuno e il cammino che sarete chiamati a compiere insieme”.
Sir, 12 settembre 2024