UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Riflessi nell’anima: Ricerca, Identità, Appartenenza»

L’esperienza di orientamento proposta dal Servizio di Pastorale per la Scuola dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto
31 Luglio 2024

Nel panorama contemporaneo, le vite degli adolescenti sono state profondamente plasmate dalle sfide globali, una tra tutte la pandemia da COVID-19, che hanno influito sul loro senso di appartenenza e identità. Il passaggio all’età adulta è di per sé un percorso intrinsecamente complesso, ma l’emergere da un periodo di isolamento, incertezza e cambiamento ha amplificato ulteriormente il senso di disorientamento e di ricerca di appartenenza alla società.

Nell’anno scolastico 2023/24, il Servizio di Pastorale per la Scuola dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto ha presentato a quattro scuole secondarie di secondo grado della diocesi il progetto: «Riflessi nell’anima: Ricerca, Identità, Appartenenza». La finalità del progetto è stata quella di guidare i partecipanti in un processo di auto-esplorazione, aiutandoli a comprendere meglio chi sono, cosa valorizzano e come possono contribuire positivamente alla comunità educante e alla società in generale, attraverso un viaggio di scoperta e riflessione.

Dopo una serie di valutazioni della situazione adolescenziale attuale, l’équipe di Pastorale per la Scuola (1) ha deciso di proporre un progetto in grado di orientare gli studenti nella scelta di valori che guidano la loro esistenza e sollecitare la domanda di senso per attuare scelte di vita consapevoli.

Facendo riferimento alle Linee Guida per l’Orientamento (D.M. 22 dicembre 2022 n.328), che hanno dato attuazione alla «Riforma del sistema di orientamento» prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si definisce l’orientamento come: «un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire in tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative». In quest’ottica, ci è sembrato opportuno proporre il progetto Riflessi nell’anima alle quattro scuole pilota, nell’ambito delle 30 ore curricolari indicate dalle Linee Guida.

Inoltre, si è tenuto presente, nella formulazione del progetto, quanto dichiarato nel documento della CEI, Educare, Infinito Presente. La pastorale della Chiesa per la scuola, in cui si afferma: «Fare pastorale per la scuola significa assumere uno stile caratterizzato da atteggiamenti quali: studiare, incontrare, proporre, sperimentare. Essa segue la via dell’animazione culturale, che mira a rafforzare la centralità della persona, a custodire il senso dello studio e dell’insegnamento, a promuovere la formazione integrale di ognuno all’interno di relazioni significative».

Attraverso il dialogo aperto, l’arte, la narrazione personale, il gioco e altre attività coinvolgenti, «Riflessi nell’anima: Ricerca, Identità, Appartenenza» ha fornito un’opportunità agli adolescenti di esplorare e abbracciare il proprio senso di appartenenza e identità in un mondo in continua evoluzione. È stato un viaggio condotto insieme a loro, per farli giungere a una comprensione più profonda di sé stessi e stabilire un legame più forte con la comunità educante nella quale sono inseriti.

Agli studenti e alle studentesse è stato chiesto, alla fine del percorso, di mettersi in gioco, realizzando un prodotto personale o di gruppo che permettesse loro di scoprire le varie abilità presenti nel gruppo classe, sviluppando, in tal senso, competenze legate alla costruzione del team. Le attività proposte durante le varie fasi di realizzazione del progetto hanno incoraggiato gli studenti ad esplorare differenti linguaggi artistici e comunicativi, permettendo loro di esprimersi in modo creativo e originale.

Modalità di Realizzazione del Progetto

Il percorso è stato realizzato con studentesse e studenti del quarto anno (tranne che per un istituto in cui hanno partecipato una classe quarta e una terza), suddivisi in gruppi di circa 40 (due classi contemporaneamente). Le scuole coinvolte nel progetto sono state: il Liceo Scientifico «A. Scacchi» di Bari, il Liceo Scientifico e Artistico «G. Galilei» di Bitonto, l’ITT «Panetti Pitagora» di Bari e l’IP «Santarella De Lilla» di Bari. Le attività proposte agli studenti sono state concepite per favorire un apprendimento esperienziale e significativo, sempre da protagonisti dell’intero percorso. Il progetto è stato realizzato nel secondo quadrimestre, da fine febbraio a metà maggio 2024. Ogni scuola, in accordo con gli animatori del progetto, ha concordato un calendario di interventi, con un incontro al mese di due ore per tre mesi. Ogni incontro è stato guidato da almeno tre formatori esperti dell'associazione «Verso Mezzogiorno ETS» (2). I formatori, che hanno competenze specifiche nell'ambito dell'educazione giovanile, sono stati responsabili, insieme ai docenti di religione (3), di facilitare le sessioni, stimolare il dialogo e fornire supporto individuale quando necessario. Successivamente a ogni incontro, il docente di religione ha approfondito in classe quanto emerso nell’incontro precedente, stimolando la riflessione e il confronto con gli studenti e tra gli studenti.

Nel primo incontro, dal titolo Esplorare la propria storia, gli studenti, attraverso momenti di gioco strutturato, sono stati guidati a riflettere sulle proprie esperienze personali, sui momenti significativi della loro vita e sulle influenze che hanno plasmato la loro identità. Il progetto si è proposto di condurre un viaggio di auto-esplorazione, utilizzando il potente strumento della scrittura autobiografica. Questa attività è stata utile allo studente per entrare nella propria storia personale e ripercorrere le esperienze significative vissute e i momenti di crescita realizzati. Questo processo d’introspezione ha contribuito a rafforzare la consapevolezza di sé stessi, facilitando una migliore comprensione delle proprie inclinazioni, talenti e valori. Inoltre, si sono facilitati i processi di integrazione e cooperazione nel gruppo classe, promuovendo una migliore comprensione reciproca tra gli studenti, enfatizzando il valore dell’altro come risorsa preziosa nella crescita personale.

Nel secondo incontro, Valorizzare le soft skills, gli studenti, attraverso attività di condivisione e collaborazione, sono stati incoraggiati a sviluppare empatia, rispetto e abilità di comunicazione assertiva e gestione dei conflitti all’interno del gruppo classe. Uno degli obiettivi principali è stato ispirare un impegno personale più profondo nella vita degli adolescenti, attraverso la scoperta e la cura delle soft skills specifiche nell’ambito relazionale.

Nel terzo incontro, Valorizzare la creazione del gruppo, le attività proposte sono state orientate alla promozione della fiducia verso i compagni e alla condivisione degli sforzi per raggiungere l’obiettivo comune per il bene di tutto il gruppo, utilizzando diversi linguaggi artistici e comunicativi.

L’ultimo momento, conclusivo dell’intero percorso, ha impegnato gli studenti nella creazione di opere artistiche: hanno scritto poesie, dato vita ad esibizioni musicali accompagnate da coreografie danzanti, simulato talk e hanno persino realizzato una breve rappresentazione teatrale.

Tutto questo è stato condiviso nel Teatro Abeliano di Bari, durante la grande festa «Chiedimi se sono felice», alla presenza dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, dei dirigenti scolastici, dei responsabili del progetto e dei docenti che hanno contribuito alla realizzazione dello stesso. Durante la festa, prima delle loro performances, agli studenti e alle studentesse delle quattro scuole è stato offerto un ulteriore momento di approfondimento e di riflessione, attraverso la visione dello spettacolo «Cammelli di Barbiana», un monologo di Luigi D’Elia sulla vita di don Milani. Al termine delle esibizioni è stato offerto ai partecipanti un momento di convivialità e di fraternità con focaccia e bibite, molto apprezzato dagli studenti e dalle studentesse.

Orientare significa praticare cura educativa verso ogni studente e studentessa. Significa promuovere la crescita della persona e darle gli strumenti necessari per poter compiere scelte libere e responsabili. Al termine del progetto, tra le parole che più risuonavano tra i ragazzi, c’era la parola “consapevolezza”. Essere consapevoli di ciò che accade dentro e fuori di noi è il punto di partenza per poter compiere scelte consapevoli, appunto, sulla propria vita. Consapevoli che non si è soli, che c’è sempre qualcuno che ha cura di noi, che per crescere serve collaborare con gli altri e che la valorizzazione di ognuno è strettamente legata alla valorizzazione e alla promozione dell’intero gruppo. Sempre nel documento della CEI, Educare, Infinito Presente, si legge: «L’orientamento è un’azione di discernimento vocazionale, rivolta a scoprire e comprendere da una parte le proprie attitudini e risorse interiori e dall’altra la società e il mondo in cui si vive, per inserirsi in esso nel modo migliore per sé e per gli altri, come risposta quotidiana al dono di Dio. Per questo, nella pastorale per la scuola l’orientamento e la formazione di una coscienza critica hanno uno posto di rilievo». È necessario, però, che questa azione di orientamento non sia sporadica, ma si proponga in continuità con la proposta culturale offerta a ogni studente dalle varie agenzie educative e che sia realizzata attraverso un progetto organico che abbia continuità nel tempo. È stato vincente, alla luce dell’evidenza dei risultati ottenuti, intervenire nelle classi con una periodicità definita, con gli stessi educatori per ogni incontro, in modo tale da poter stabilire una relazione educativa tra i formatori e gli studenti. Fondamentale è stato rendere gli studenti protagonisti attivi del percorso, coinvolgendo tutti gli aspetti della loro personalità.

Il progetto di orientamento promosso dal Servizio di Pastorale per la Scuola, il prossimo anno, continuerà ad affiancare la scuola e le famiglie nel gravissimo compito educativo e raddoppierà la propria proposta, rivolgendosi a otto scuole secondarie di secondo grado presenti dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto.

Maria Raspatelli

(1) L’équipe di Pastorale per la Scuola è composta da: don Angelo Garofalo (Vicario Episcopale per la Scuola, l’Università e la Cultura e Delegato per IRC e Pastorale per la Scuola); don Michele Birardi (Delegato diocesano per la Pastorale Giovanile); don Francesco Misceo (Delegato diocesano per la Pastorale Universitaria); don Nicola Simonetti (Responsabile del Centro Diocesano Vocazioni); don Francesco Spierto (Assistente diocesano MSAC); Suor Anna Vivian (membro dell’équipe di Pastorale Vocazionale); Armando Aufiero (docente di religione cattolica); Maria Raspatelli (docente di religione cattolica).

(2) I formatori che hanno realizzato il progetto: don Michele Birardi, Nicola Birardi, Gianni Dachille, Nunzio Locorriere, don Francesco Misceo, Vito Panniello, Domenico Rocci.

(3) Hanno collaborato alla realizzazione del progetto i docenti di Religione Cattolica: Armando Aufiero, Arcangelo Bracciodieta, Clementina Chirico, Vitantonio D’Errico, Maria Raspatelli, Giuseppe Ungaro.