UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ricerca & design, un nuovo liceo

Nasce a Bologna, per volontà delle Maestre Pie, un istituto scolastico superiore che propone percorsi formativi innovativi
6 Novembre 2017

In occasione dell’apertura a Bologna del Liceo E. Renzi Ricerca & Design delle Maestre Pie abbiamo rivolto alla preside suor Stefania Vitali, alcune domande.

Cosa significano per voi, e perché le avete scelte, le parole «ricerca» e «design» con le quali designate il nuovo liceo?

L’uomo per sua natura è ricerca–progetto e si protende a progettare alla ricerca del meglio; le due parole chiave del Liceo E. Renzi indicano l’essere e il fare della persona, prima che la consapevolezza a cui vogliamo accompagnare i ragazzi, la modalità di operare nel processo di apprendimento e l’atteggiamento da assumere. Vogliamo, in stretta sinergia con i ragazzi (nulla di bello senza di loro) vivere l’arte di scrutare la complessità della realtà, analizzarla e, scoperte criticità o situazioni di stallo, individuare percorsi diversi, fuori da schemi, in favore della comunità. Il passaggio dall’individuo alla persona è d’obbligo, e «persona» dice relazione. Vogliamo formare menti duttili, capaci di collocarsi in contesti diversi, di essere creativi, utilizzando la genialità di ciascuno nel piacere del ricercare e progettare insieme: il meglio nasce dal confronto delle idee.

Quale sarà quindi la caratterizzazione particolare di questo liceo rispetto agli altri «scientifici» che già esistono a Bologna?

La peculiarità non nasce dalla specificità di qualche disciplina (che pure c’è) non sono le conoscenze che generano il nuovo, ma le metodologie utilizzate in modo sinergico: dare ali alle menti dei ragazzi, protagonisti del proprio cammino, caratterizzato da una forte coscienza sociale, ecco il nuovo per un vero umanesimo, che è nelle loro «mani».

L’interdisciplinarietà è essenziale; l’acquisizione delle competenze si attua in aula, in laboratorio, in azienda; ogni luogo è palestra di formazione, per «menti che fanno e mani che pensano».

L’essere una scuola campus nel cuore della città ci facilita. Circa il design, scopriremo che ogni cosa bella ha in sé un progetto e ogni creazione di valore necessita di una progettazione. Nell’ora specifica di design i ragazzi si accosteranno nella concretezza del pensare/fare a moduli riguardanti i diversi ambiti del design: web, gioiello, moda, industria, architettura …, vi sarà un docente di riferimento: titolare della cattedra, che coniugherà il suo lavoro con specifici designer. «L’imprevedibile» futuro troverà persone pronte a viverlo.

Coniugare sostanza e bellezza, tradizione e innovazione è la sfida accolta. Bisogna nutrire fortemente la mente e il cuore: senza un pensiero sano e profondo non ci sarà progresso.

La collocazione della nuova scuola, all’interno dell’edificio del «Veritatis Splendor» è bella e prestigiosa. È stata una vostra richiesta? O a chi la dovete?

La provvidenza ci è venuta incontro; la Veritatis Splendor è già libro da sfogliare; la vogliamo arricchire di una nuova pagina; l’essere nel cuore della città è altro valore: saremo scuola alla scuola della sapiente Bologna, chiamati a progettarne un degno domani. L’orario «morbido», la diversità dei centri culturali concorreranno alla vivacità dell’apprendere per il fiorire di una creatività che è futuro. Grazie all’arcivescovo Zuppi!

Chiara Unguendoli

Bologna Sette, 5 novembre 2017