UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Qui a Napoli per lottare contro la dispersione scolastica»

La giovane Amalia, studentessa in Comunicazione d’impresa, ha scelto il volontariato in parrocchia: «Ognuno può aiutare gli altri»
3 Novembre 2021

Sono passati esattamente quattro mesi da quando la mia esperienza di servizio civile in 'Noi associazione' ha avuto inizio. E già posso tracciare un bilancio positivo per questa avventura. Quella del servizio civile universale è un’opportunità che lo Stato propone a noi giovani di offrire parte del nostro tempo al servizio della società. Noi Associazione, realtà alla quale aderisco, si occupa in particolare di diversi progetti che intendono dare risposta a una serie di necessità e di urgenze sociali, con attività educative, formative e assistenziali. Il progetto cui ho personalmente aderito, andando ad operare nel cuore di Napoli, riguarda la lotta alla dispersione scolastica. Presto servizio, nello specifico, presso la chiesa di Santa Caterina a Formiello, a Napoli, nei pressi della stazione centrale. Attualmente la mia mansione consiste nel rispondere al telefono dando ascolto a chi ha bisogno e nell’aiutare i volontari con i pacchi della Caritas. Mi dedico anche alla catalogazione di alcuni registri. Un’attività che avvicina molto a quella di una segretaria, ma che va decisamente oltre grazie alla qualità dei rapporti intessuti.

Sono una studentessa di Scienze della Comunicazione d’impresa, e sebbene il mio percorso universitario possa essere ritenuto non perfettamente in sintonia con tale progetto, affronterei tale esperienza altre mille volte, per quanto mi sta regalando. Si tratta infatti di un percorso che arricchisce non solo da un punto di vista teorico ma soprattutto da un punto di vista umano: sono previsti dei momenti di formazione e dei momenti di scambio con gli altri volontari del servizio civile, nei quali ci confrontiamo sulle varie realtà in cui operiamo. Sono a circa un terzo del mio percorso e sono curiosa vedere e sperimentare di come esso si evolverà; sono infatti consapevole che ogni giorno potrà svilupparsi in maniera differente dagli altri. Sarà forse un anno pieno e faticoso, ma sono sicura allo stesso tempo che sarà ricco di emozioni e di soddisfazioni. Consiglierei davvero a tutti di vivere quest’esperienza: ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire ad aiutare le altre persone e scoprire infine che dare una mano agli altri fa bene prima di tutto a se stessi.

Amalia Toran

Avvenire, 3 novembre 2021