UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Proteggiamo il futuro, ce lo chiedono i bambini

La Fism vuole rimettere al centro un’educazione davvero «planetaria» capace di opporsi all’orrore e all’assurdità della guerra
19 Aprile 2022

Le immagini che ci arrivano dalla guerra in Ucraina non possono lasciarci indifferenti perché colpiscono il nostro essere donne e uomini, educatori e pongono interrogativi radicali circa l’orizzonte del vivere e del morire. Protagonisti involontari di questa immane tragedia sono i bambini, traditi nel loro «essere futuro».

Nascono nei sotterranei della storia e il loro pianto si unisce al gemito della creazione tutta che ad ogni costo annuncia la vita. Certo, la foto scattata dal padre alla figlia che imbraccia il fucile, non può non inquietare perché è snaturata, abusata e violata l’infanzia, alla radice del suo essere. L’immagine del teatro di Mariupol con la scritta a caratteri cubitali «bambini», quasi ad evocare la protezione del futuro, esprime un forte richiamo all’umanità. Il luogo viene bombardato ugualmente. Sono spaccati tragici di una guerra che gridano l’assurdità di ogni guerra in sé.

Ma le ricorrenze sul calendario sono quanto mai stimolanti per sbaragliare l’addestramento mortifero alla guerra e convertirlo nella vivifica educazione alla pace. Trent’anni or sono morivano padre Ernesto Balducci e padre David Maria Turoldo e settant’anni fa Maria Montessori, tre profeti della pace, costruttori di una profezia che deve diventare coscienza collettiva. In pagine memorabili padre Balducci traccia la necessità di delineare un profilo dell’uomo inedito, planetario, mediante la ricomposizione del senex e del puer: il primo è connotato da avidità, astrazione, passione per il calcolo, ripugnanza per l’estro creativo, poiché tutto deve rientrare nella geometria dell’ordine; il puer esprime l’altra polarità caratterizzata dall’entusiasmo per l’inizio, il gusto per il diverso, l’amore per la contraddizione, tesse trame perché l’amore abbia la meglio su ogni legge. ( La terra del tramonto 1992).

Il contrasto tra le due tensioni è ben espresso dal progetto di Erode che, impaurito dalla nascita del Puer per eccellenza, ordina lo sterminio di tutti i bambini. Con una straordinaria altezza del linguaggio poetico in «O sensi miei» (1990) padre Turoldo stronca il delirio dell’uomo di essere dio per l’altro uomo: in ciò sta la radice malvagia della guerra. Turoldo rilancia con forza l’idea che non c’è uomo, per quanto potente, che possa bastare a sé stesso: siamo tutti interagenti e complementari l’uno all’altro e, su questa base, si spalancano gli orizzonti dell’uomo planetario ( La guerra sconfitta di Dio, 1993).

Maria Montessori tratteggia con estrema incisività il profilo del bambino come «uomo nuovo» per una società nella quale l’educazione si esprime nello «sfondamento di orizzonte», di ampliamento dello sguardo verso bambini e mondi per ora sconosciuti che rientreranno in uno sguardo solidale. Cittadino del mondo e cittadino dell’universo, il bambino dimostra la potenzialità di crescita lasciandosi andare con fiducia a ogni incontro antropologico e culturale; per lui non ci sono bambini di colore, diversità di sesso, di fede e di appartenenza sociale, egli è veramente planetario. Sulla tomba di Maria Montessori nel cimitero cattolico di Noordwijk, in Olanda, si legge questa iscrizione che è la sintesi della sua pedagogia della pace: «Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo».

La Fism intende riflettere e rilanciare questi messaggi profetici nel contesto drammatico della guerra nel cuore d’Europa sintonizzandosi circa la costruzione di una «prossimità solidale sconfinata » verso persone, sguardi e luoghi, perseguendo un’operazione antropologica e culturale nel superamento delle distanze, facendo diventare amiche le differenze. Si tratta di una modalità concreta di rispondere al Patto educativo globale promosso da papa Francesco quale nuova frontiera dell’educazione planetaria.

Già in occasione dei quarant’anni dalla sua fondazione, celebrati nel 2014, la Federazione ha avviato un progetto pluriennale che ha consentito in Ciad, nella vasta diocesi di Mango, la collaborazione con la popolazione locale e con la Missione dei padri Gesuiti; sono sorte nel tempo otto scuole con altrettanti pozzi e «orti curati dalle mamme» per assicurare un’economia di sussistenza. L’ultima scuola è stata inaugurata nei mesi scorsi alla presenza del padovano padre Franco Martellazzo, missionario in Ciad da 50 anni, di suor Indri Olivos, religiosa venezuelana che assieme a referenti Fism, organizza le attività educativo-didattiche di queste scuole. Si sviluppa un’azione di promozione umana quale modalità dell’evangelizzazione in quanto i bambini sono quasi tutti non cristiani. I valori universali della relazione, dell’accoglienza e del rispetto reciproco, dell’essere bambino caratterizzano il modo di vivere la scuola.

Così la Federazione intende testimoniare fattivamente la convinzione che il bambino è planetario e far diventare questa esperienza stimolo per lo sviluppo di educazione alla pace e alla mondialità di tutte le scuole federate, mediante una rima perfetta tra sostenibilità e solidarietà.

Bruno Forte, responsabile Area pedagogica Fism

Avvenire, 19 aprile 2022