UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Prof no-vax, ritorno senza studenti

Riprendono gite e attività sportive
26 Marzo 2022

Dal 1° aprile gli insegnanti no-vax potranno tornare a scuola e saranno nuovamente retribuiti, ma non andranno in classe, bensì saranno adibiti a non meglio specificate «attività di supporto all’istituzione scolastica», come si legge in un comunicato del ministero dell’Istruzione. È questa la novità principale contenuta nel decreto, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, con «le disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in vista della cessazione dello stato di emergenza». Il cui termine è, appunto, fissato per venerdì della prossima settimana.

Sempre da aprile potranno riprendere le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione, compresa la partecipazione a manifestazioni sportive. Cambia anche la gestione dei casi di positività in classe: anche con più di quattro contagiati, la didattica a distanza scatterà soltanto per i malati. Tutti gli altri potranno restare in presenza, indossando, dai sei anni in su, la mascherina Ffp2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con la persona positiva.

Anche con la fine dello stato di emergenza, precisa la nota di viale Trastevere, «resta l’obbligo di utilizzo di mascherine di tipo chirurgico (o di maggiore efficacia protettiva), fatta eccezione per i bambini fino a sei anni di età e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso delle mascherine. La mascherina – prosegue il comunicato – va indossata anche sui mezzi di trasporto e sui mezzi di trasporto scolastici (di tipo Ffp2 fino al 30 aprile). La mascherina non va indossata durante le attività sportive». Per tutto il personale scolastico, sia docente che non, resta l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno. Chi non è ancora vaccinato avrà tempo cinque giorni per presentare «la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione oppure l’attestazione relativa all’omissione o al differimento della stessa, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi in un termine non superiore a venti giorni dalla ricezione dell’invito, o comunque l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale».

Contrariamente a quanto previsto finora, anche il personale non vaccinato potrà comunque rientrare a scuola (esibendo il Green pass “base” fino al 30 aprile) e tornerà a ricevere lo stipendio, pur non potendo entrare in classe. Una situazione «paradossale» per il capogruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera ed ex-sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi. Che parla di decisione «sbagliata e diseducativa perché contraddittoria rispetto alle misure sanitarie applicate fin qui». Secondo le ultime rilevazioni, interessati al provvedimento sono circa 10mila tra docenti e personale Ata. L’ultimo monitoraggio sull’andamento pandemico in ambito scolastico relativo al periodo 14- 19 marzo, pubblicato ieri dal Ministero, ricorda infatti che «il 99,4% del personale docente e Ata è in regola con l’obbligo di vaccinazione e le unità di personale destinatarie di provvedimenti di sospensione dal servizio per inadempienza sono meno dell’1%». Inoltre, nella settimana considerata, il 99,9% degli alunni ha seguito le lezioni in presenza, oppure in didattica digitale integrata (9,3%).

Paolo Ferrario

Avvenire, 26 marzo 2022