Stavolta la scuola potrebbe davvero cambiare faccia, grazie ai 5,2 miliardi di euro, prima fetta dei fondi del Pnrr destinati all’istruzione, 17,59 in tutto. Entro cinque anni quasi 265 mila posti in più in nidi e asili, 195 scuole nuove di zecca, e lavori di messa in sicurezza per quelle in cattive condizioni. E ancora mille mense, da costrure o riqualificare, e palestre e attrezzature sportive per le attività pomeridiane. Di questi - dato da sottolineare - almeno il 40% vincolato per il Meridione. L’obiettivo? «Una scuola inclusiva, innovativa, accogliente, sostenibile» e che contribuisca a colmare il divario Nord-Sud, spiega il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, nel Salone Aldo Moro del palazzone di viale Trastevere.
A illustrare i bandi ci sono anche la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, e quella per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. La priorità di spesa, spiega dunque Bianchi, è assegnata ad «asili nido, scuole nuove, innovative, a consumo zero, mense e palestre necessarie per il tempo pieno, e una grandiosa opera di messa in sicurezza sismica, ambientale, ma anche pedagogica di tutto il sistema scolastico». Ma sottolinea anche che «garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno all’occupazione femminile». La tempistica è condizione per accedere ai fondi, quindi non potrà non essere rispettata. Alle procedure potranno partecipare Regioni e Comuni. Le richieste entro i primi mesi del 2022. Entro il 2026 i lavori dovranno essere compiuti. Le risorse andranno secondo i bisogni, cioè dove le infrastrutture sono più carenti, la densità della popolazione studentesca è più alta e, nel caso di mense e palestre, in base alle difficoltà negli apprendimenti e alla dispersione.
«Abbattiamo il 'muro invisibile' tra Nord e Sud», dice fiduciosa la ministra Mara Carfagna, sottolineando infatti che è stata introdotta «una specifica clausola di salvaguardia: se qualche Regione meridionale non riuscirà ad assorbire tutte le cifre disponibili, il residuo sarà comunque redistribuito al Sud». La fetta più grossa, 3 miliardi, andrà al piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia. «Il Pnrr spiega la ministra Bonetti - rende possibile un investimento storico, per portare finalmente la copertura di asili nido e servizi educativi per l’infanzia al livello degli altri paesi dell’Unione Europea». Si tratta di 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (e di questi il 55,29% andrà al Mezzogiorno) e 600 milioni per la fascia 3-5 anni. Andranno realizzati 1.800 interventi di edilizia scolastica, con la creazione di 264.480 nuovi posti.
Altri 800 milioni per il piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici. Poi altri 400 milioni per il potenziamento del tempo pieno con l’incremento delle mense (il 57,68% di queste risorse al Sud). Con 300 milioni si incrementerà l’offerta di attività sportive con la costruzione (o riqualificazione) di palestre per 230 mila metri quadrati. Infine, 710 milioni per la messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici scolastici. Un investimento sul futuro di tutto il Paese.
Luca Liverani
Avvenire, 1 dicembre 2021