UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pluralismo scolastico, un patrimonio a rischio da sostenere

CISM e USMI si rivolgono al Governo per un fondo straordinario a favore delle scuole paritarie e la detraibilità integrale delle rette
18 Aprile 2020

Un gesto di coraggio e di giustizia sociale, coerente con il diritto costituzionale di enti e privati di istituire scuole e con la legge 62/2000 sulla parità scolastica. È quanto tornano a chiedere i Superiori maggiori degli Istituti religiosi maschili e femminili italiani (CISM e USMI) in una lettera del 16 aprile 2020.

“Non è più il tempo del silenzio – scrivono – per questo non possiamo fare altro che appellarci al Governo per chiedere che intervenga con un fondo straordinario, unica misura realmente efficace e non elemosina, o garantire la detraibilità del 100% delle rette sostenute dalle famiglie. Senza un intervento consistente, le briciole avranno l’unico risultato di allungare l’agonia, o ritardare il suono dell’ultima campanella”.

Nella lettera, le congregazioni religiose avanzano anche una disponibilità, nel segno dell’alleanza fra tutte le realtà educative e scolastiche: “Il nostro senso civico ci porta non solo a chiedere ma anche a dare quello che possiamo, perché questo tempo necessita di creatività e collaborazione. Offriamo allo Stato, da parte nostra, la possibilità di valutare, per far fronte alla emergenza del coronavirus nelle scuole che, senza dubbio, avranno bisogno di garantire un sufficiente "distanziamento sociale", di poter utilizzare, previo accordo, parte degli edifici degli Istituti delle scuole pubbliche paritarie, in una sorta di "patto educativo e civico", perché crediamo che la riapertura delle scuole a settembre segnerà la effettiva rinascita del nostro Paese, dopo questo inverno sociale, economico e culturale”.

“Crediamo – conclude il testo – che riaccendere i motori della scuola pubblica statale e paritaria sarà un segnale forte di ripresa della vita sociale e produttiva del nostro Paese. L’accensione solo in parte di questo settore e il conseguente settembre caldo sul versante sindacale e sociale rappresenterebbe una sconfitta non meno devastante di quella del coronavirus”.

In allegato il testo integrale della lettera di CISM e USMI.