UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Perché portare la finanza a scuola

FEduF mette la persona al centro del modello culturale, concentrandosi sui valori di uguaglianza, giustizia sociale e sviluppo sostenibile
20 Aprile 2022

L’Art.2 del Trattato dell’Unione Europea sancisce che essa si fonda sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Aspetti specificati nell’articolo successivo dove si cita lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva che mira, tra le altre cose, al miglioramento della qualità dell’ambiente e al progresso scientifico e tecnologico.

L’educazione e l’inclusione finanziaria sono riconosciute come ingredienti essenziali per l’emancipazione delle persone e per la stabilità del sistema finanziario: è qui che entra in gioco il valore della cultura economica, perché queste sono le premesse di una nuova economia, possibile solo se alla transizione tecnologica si accompagnerà un profondo cambiamento culturale, che non può prescindere dalla conoscenza delle nozioni base di economia. I valori espressi nel Trattato dell’Unione rientrano appieno nei concetti fondanti dell’economia civile, laddove questa propone un modo di pensare al sistema economico basato su principi che superano la supremazia del profitto, o del mero scambio strumentale, nell’attività economica e finanziaria. Ritroviamo questo punto di vista anche nell’approccio all’educazione finanziaria proposto da FEduF, che rimette la persona al centro del modello culturale, concentrandosi sui valori di uguaglianza, giustizia sociale e sviluppo sostenibile.

Ciò che appare evidente è che oggi ci sono nel mondo molte fragilità: quelle determinate dalla globalizzazione, dai cambiamenti tecnologici, dalla pandemia, dalla guerra, dalla povertà, dalla mancanza d’istruzione. L’educazione finanziaria è chiamata a contribuire a ridurre le fratture sociali che stanno via via aumentando: prendiamo ad esempio la lotta agli stereotipi di genere. Secondo lo studio 'Managing the Next Decade of Women’s Wealth' del Boston Consulting Group l’Europa Occidentale registrerà, analogamente al Giappone, una crescita molto più lenta della ricchezza femminile nei prossimi quattro anni rispetto ad altri mercati avanzati. Questa lentezza si tradurrà in un divario sempre più ampio, per volume di asset, tra le donne tra l’Europa Occidentale, Nord America e Asia. I dati confermano, quindi, come sia urgente e necessario investire sulla cultura finanziaria per contribuire a uno sviluppo sociale ed economico bilanciato, sostenibile e inclusivo.

Per questa ragione FEduF (ABI) porta l’educazione finanziaria all’interno delle scuole, tenendo ben presente che l’istruzione e la formazione non si devono limitare a impartire conoscenze, ma devono sviluppare competenze e trasmettere i valori fondamentali necessari per indurre comportamenti corretti e responsabili.

Giovanna Boggio Robutti, Direttore generale FEduF

Avvenire, 20 aprile 2022