Se lo studio è un “mestiere” che esige dedizione e sacrificio, dall’altra, non può essere ridotto a fini utilitaristici o redditizi. Studiare, infatti, è un’attività che ha risvolti molto più ampi dei suoi risultati immediati o funzionali. In realtà, lo studio porta a cercare e a contemplare il senso profondo dell’esistenza di sé e del mondo, la verità di ciò che esiste, le prospettive future della realtà.
Da queste basi muove la riflessione di don Bortolo Uberti, per lungo tempo responsabile della pastorale universitaria della diocesi di Milano e cappellano all’Università Statale della città ambrosiana. Lo studio ha anche una dimensione spirituale, che “conduce all’essenza dell’uomo e del mondo”. Lo spirito dello studio – prosegue don Uberti – “consente di non ridurre il lavoro all’imparare dei libri, a superare brillantemente delle verifiche, a mettere le crocette giuste nelle griglie dei test. Lo spirito dello studio aiuta, invece, a fare della propria vita una vita solida e non di carta; aiuta ad interpretare ciò che avviene nel mondo; insegna a conoscere l’animo dell’uomo di ogni tempo e di ogni cultura; fa maturare la sensibilità per la bellezza, la giustizia, la verità”.
In allegato il testo integrale della riflessione di don Bortolo Uberti sulla spiritualità dello studio