UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Per i ‘dimenticati’ della Dad il recupero si fa in parrocchia

Nella comunità di Mazzarino (Caltanissetta), il progetto post-Cresima è un’occasione per aiutare gli alunni con bisogni educativi speciali
3 Dicembre 2020

Aiutare chi è rimasto indietro e chi è già indietro non lo sia ancora di più. A Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, religiosi, educatori, volontari e giovani del progetto post-Cresima insieme per aiutare gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento e con bisogni educativi speciali, a restare al passo coi tempi della classe che al momento, costretta alla didattica a distanza, non possono frequentare. Così tutti i pomeriggi, da un mese a questa parte, è partito il servizio gratuito del doposcuola che mette insieme gli alunni della scuola che hanno assegnato un docente di sostegno con quelli normodotati.

Un percorso in questa difficile situazione pandemica, nato dalla lunga esperienza delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiane di Don Bosco, che in sinergia con parrocchia e Caritas diocesana di Piazza Armerina, hanno messo in piedi nell’oratorio salesiano della comunità nissena, un laboratorio per l’accompagnamento nello studio pomeridiano ed il supporto al metodo di studio nello stile di famiglia tipico del sistema preventivo di Don Bosco. Ad oggi sono una quarantina i ragazzini che frequentano ma «ne aspettiamo altri». «Le nostre porte sono aperte, abbiamo gli spazi per ospitarli e aiutarli in sicurezza», dice suor Rosanna Zammataro, una delle docenti assieme a Chiara Di Martino. «Qui ci occupiamo dei bambini che hanno delle difficoltà dell’apprendimento o che vivono realtà di disagio comportamentale, familiare ed economico, soprattutto alla luce delle interruzioni della didattica in presenza a causa della pandemia del Covid».

Nell’équipe educativa infatti, assieme a volontari ed educatori, ci sono una pedagogista, Lucia Zerilli ed una psicologa, Benedetta Stuppia, che nel rispetto del protocollo di sicurezza per la prevenzione anti-Covid, dal lunedì al venerdì, si dedicano in maniera gratuita e volontaria «alla crescita dei bambini». «Spieghiamo alla classe il valore della scuola come palestra di vita e li motiviamo allo studio», dice l’educatore Eugenio Bognanni. «È necessario che i ragazzi – prosegue – si sentano sostenuti nell’impegno scolastico, riconoscano le proprie competenze e costruiscano un’organizzazione personale del proprio piano di studi, ad esercitarsi nel compito e a riconoscere un proprio metodo di studio». Per il progetto denominato “Tu mi riguardi”, presto arriveranno anche tablet, lim e computer. Lo assicura il presidente della Caritas Diocesana, il diacono Salvatore Farina.

Andrea Cassisi

Avvenire, 3 dicembre 2020