UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pavia, botte a scuola (e tutti sospesi)

Un fatto grave, a pochi giorni dal pugno sferrato da un insegnante a uno studente nel Pisano e dagli spari con la pistola ad aria compressa contro una docente di Rovigo
7 Novembre 2022

Ancora un episodio di violenza in una scuola conferma le preoccupazioni di famiglie e insegnanti, che da giorni ormai assistono a questa deriva di comportamenti inaccettabili, soprattutto se messi in atto in un luogo che fa dell’educare la propria missione.

L’ultimo caso si è verificato all’Istituto professionale “Cremona” di Pavia, dove un alunno di 14 anni, di origini marocchine, è stato picchiato da alcuni compagni di classe, al rientro in aula dopo un’attività di laboratorio. Al ragazzo sarebbero stati anche rivolti insulti omofobi. Ora per i responsabili dell’aggressione si profila l’espulsione dall’istituto, ma la dirigente ha chiesto al consiglio di classe, convocato d’urgenza, anche la sospensione dalle lezioni per 14 giorni per chi è rimasto a guardare e non è intervenuto. A liberare il ragazzino, colpito con calci e pugni, ci hanno infatti pensato alcuni insegnanti, mentre i compagni assistevano inerti. Anche da chi sta in cattedra, però, non sempre arriva il buon esempio. È il caso, accaduto giovedì, del docente di un istituto professionale di Pontedera, in provincia di Pisa, sospeso dall’insegnamento per aver colpito con un pugno allo stomaco un allievo che lo stava deridendo durante la lezione. Un «fatto gravissimo» per il preside, che ha immediatamente preso provvedimenti nei confronti del docente. Così la pensa anche la madre del ragazzo, che, però, ha avuto parole di rimprovero pure per il figlio che, alle spalle del docente, «faceva il buffone». Comportamento anch’esso inaccettabile e irrispettoso del docente, giustamente stigmatizzato dalla donna.

Altrettanto inquietante l’episodio che ha visto protagonisti alcuni allievi di prima dell’istituto “Viola Marchesini” di Rovigo che, nei giorni scorsi, hanno colpito una professoressa con pallini sparati con una pistola ad aria compressa. Naturalmente, come spesso accade in questi casi, i ragazzi hanno filmato tutto coi cellulari, diffondendo il video sui social. Incuranti del fatto che il loro comportamento avrebbe anche potuto arrecare seri danni alla docente, colpita alla testa e ad un occhio. «Più che allarmati siamo affranti, perché i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto», ha commentato la preside Isabella Sgarbi, che ha preso provvedimenti disciplinari, avvertendo anche la Polizia e convocando i genitori, per cercare di avviare un percorso di recupero di questi adolescenti. Lo stesso che dovrà essere messo in atto anche nei confronti di chi, la scorsa settimana, ha disperso spray al peperoncino nel corridoio che unisce gli istituti “Einaudi” e “Lanza” di Foggia, costringendo i dirigenti ad evacuare con urgenza circa 300 studenti, alcuni dei quali sono stati costretti a ricorrere alle cure sanitarie per problemi respiratori.

Sempre nei giorni scorsi, a Napoli, nel quartiere di Miano, un 15enne è stato accoltellato da un compagno in un istituto professionale alberghiero.

Paolo Ferrario

Avvenire, 6 novembre 2022