La Pastorale universitaria si svolge anzitutto negli Atenei che punteggiano la mappa della diocesi: per ognuno tanti studenti, docenti, personale addetto alle svariate mansioni indispensabili per far funzionare macchine imponenti e complesse che hanno retto in maniera eccellente all’onda d’urto del virus.
Anche la Pastorale universitaria ha saputo “reinventarsi” trasferendo on line le proposte messe in cantiere per l’anno accademico ormai in conclusione, da ricordare per gli eventi drammatici che l’hanno caratterizzato, ma anche per le inaspettate spinte innovatrici – seppur controverse – date alla didattica. Chi vive l’Università s’accorge subito quando ci sono le cerimonie di laurea: giovani insolitamente eleganti, genitori emozionati, nonni un filo a disagio nell’abito buono e in un ambiente che di suo intimorisce. Ritrovare questa scena nel salotto di casa è stata davvero una sorpresa.
I cappellani e i collaboratori della Pastorale universitaria sono soliti incontrarsi periodicamente durante l’anno per momenti di confronto informali o in occasione di convegni che sono l’occasione per un approfondito scambio di idee e di riflessioni nuove. Il lockdown ha un po’ limitato questi incontri. Anche per questo si è pensato a una settimana di convivenza, dal 20 al 24 luglio. Cercando frescura nelle valli trentine i cappellani si ritroveranno per fare il punto della situazione della loro missione e per pensare al prossimo anno che si prospetta – almeno in Università – blended. Gli ambienti di apprendimento saranno diversi: aula e on line. In entrambi i casi ci sarà la presenza della Chiesa, alla quale è chiesto uno slancio di creatività per continuare a essere presenza significativa e serena per tutti.
(chiesadimilano.it)