UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Parole per ridisegnare l’educazione scolastica

Equità per una giusta distribuzione della conoscenza; capacitazione come potenziale dello sviluppo umano; educazione generativa per investire sulle doti di ognuno
13 Giugno 2022

Non passa giorno che non si legga di “appelli” di gruppi di intellettuali per una “nuova scuola”, una “nuova educazione”, un “nuovo sistema formativo”, a conferma del fatto che quello esistente non soddisfa quasi più nessuno, Pareri e opinioni al riguardo si sprecano anche se i tratti del contesto, in cui la scuola dovrebbe ridisegnare la propria mission formativa, appaiono abbastanza definiti. Ciò può essere tradotto in tre termini: equità, capacitazioni ed educazione generativa.

Equità. Tutta la questione del dovere dello Stato moderno di assicurare il “benessere sociale” dei suoi cittadini esplode: quando i “cittadini” che vivono in uno stato non sono tutti “cittadini” di quello stato (migranti, profughi, stranieri); quando si comincia riconoscere la diversità dei “punti di partenza” dei cittadini rispetto al traguardo della soddisfazione dei loro bisogni; quando si comincia a pensare alle diversità non solo come un handicap, ma come una risorsa… Ancora: come la società post-moderna è chiamata a rivedere il concetto di “giustizia sociale”, la scuola non può più prefiggersi di assicurare la “giusta formazione” attraverso la “giusta distribuzione della conoscenza”, ma deve imparare a gestire le infinite diversità delle persone che la frequentano assicurando a tutte le medesime opportunità di sviluppo dell’apprendimento.

Capacitazioni (capabilities). Si tratta di una proposta che va sotto il nome di Capabilities Approach (CA): un modo di affrontare le tematiche etico-politiche basato sullo sviluppo e ancor prima sulla possibilità di vivere una vita degna per l’individuo a partire da quelle che sono definite – appunto – capacitazioni. Rispetto al concetto di “capacità” la “capacitazione” è descritta da un minimo e un massimo di “potenziale dello svi- luppo umano” e proprio nel cammino tra le capacità minime e quelle massime che si esercita il percorso educativo richiesto dal contesto della post-modernità. Non è più questione di “talenti” da sviluppare nella misura in cui uno li possiede (come si diceva negli anni ’80); ora il tema educativo è la “mobilitazione dell’intero potenziale di miglioramento e di crescita di ognuno. Le capabilities sono definite formalmente come “modi di agire, fare ed essere, che costituiscono tipicamente la vita umana e la distinguono da altre forme di vita reali o possibili”. Ogni elenco delle capacità, rivedibile per principio a causa della sua collocazione storica, nel momento in cui si colloca nell’ottica delle capacità stesse, mette a fuoco una “dignità dell’altro” basata principalmente sulla sua ragion pratica e socievolezza.

Educazione generativa. Dunque l’educazione nell’età post-moderna non può guardare a ciò che uno “deve” diventare, ma a ciò che ogni persona può diventare investendo sul suo potenziale di “capacitazioni”, grazie all’aiuto di una giustizia non distributiva, ma solidale (equità). Ma vediamo i tratti della educazione generativa. Il progetto di vita, o l’orientamento verso il proprio futuro attraverso la dimensione creativa e “produttiva” nel senso di generazione di benessere e lavoro per sé e per gli altri; l’apprendimento continuo, ovvero la creazione delle condizioni per ricreare se stessi e partecipare al processo continuo di generazione delle conoscenze, lungo tutto l’arco della vita; la partecipazione sociale: se è vero, come è vero, quel che dice un proverbio africano (che “serve un villaggio per educare”) vale anche l’opposto, ovvero che a ogni persona, per essere integralmente educata, occorre partecipare alla vita del proprio villaggio. In altre parole la formazione non è mai soltanto un fatto individuale e la conoscenza un patrimonio personale, ma sempre una costruzione dialettica tra il soggetto e il contesto in cui vive e opera.

Italo Bassotto

La Cittadella, 12 giugno 2022