UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Parola e custodia del Creato per “riprenderci” il futuro»

Le riflessioni di liceali e universitari al Festival biblico di Rovigo: «Siamo consapevoli di dover cambiare stile di vita»
18 Maggio 2023

Rinunciare a un hamburger può salvare il mondo? Difficile, ma farne a meno si può e alla fine si deve. Riflessioni in apparenza banali per incidere su crisi climatiche e guerre che passano sopra la testa di tutti. Ma la Parola e il concetto di custodia del Creato dopo lo choc del Covid sono percepiti diversamente dai più giovani. Sono infatti considerati più vicini al quotidiano e per molti sono diventati un aiuto per cercare la luce in fondo al tunnel che, dopo la pandemia, comprende i mutamenti climatici e la guerra in Ucraina con le relative conseguenze economiche che stanno mettendo in difficoltà le famiglie.

La tre giorni del festival Biblico con tappa a Rovigo dal 12 al 14 maggio, organizzata con incontri stimolanti e intensi preceduti - come da tradizione - dalla lettura dei versetti biblici, ha toccato aspetti della vita di tutti i giorni di studenti delle superiori e degli universitari. È in gioco il futuro, il tempo che appartiene alle nuove generazioni e che dovranno imparare a governare diversamente.

Ascoltare due autori di grande esperienza come il fisico del Cnr Antonello Pasini e il diplomatico di carriera Grammenos Mastrojeni mentre spiegano come l'effetto serra e i mutamenti del clima abbiano generato nuovi conflitti nel pianeta tra i più poveri per accaparrarsi risorse sempre più scarse, soprattutto in Africa, nella fascia del Sahel, può anche non far sollevare lo sguardo dallo schermo dello smartphone. Ma sentire un esperto affermare che il tempo per evitare la catastrofe climatica che metterebbe a rischio il futuro dell'umanità è di soli 25 anni, un quarto di secolo, non solo spaventa, ma alimenta ricerche di senso e di soluzioni per arrestare il conto alla rovescia nella prima generazione che, dopo decenni, vivrà peggio di quelle precedenti.

«Ma le reazioni cambiano in base all’età - spiega Anna, 25 anni, laureata in relazioni internazionali - e trovi maggiore consapevolezza in chi ha meno di 20 anni. Sono più disponibili a lasciarsi interrogare dai versetti della Genesi e dal tema della custodia del creato. Sono più interessati ad agire sul proprio stile di vita iniziando ad esempio a mangiare vegetariano e a muoversi in modo sostenibile. Cinque anni sono diventati lo spazio di una generazione. Più difficile trovare adulti che hanno compreso cosa rischiamo se non iniziamo a cambiare prima di tutto noi stessi». Chi è nato nei primi anni del secolo ha dato vita ai Fridays for future di Greta, ad esempio e ha da tempo fatto suo lo slogan che non esiste un pianeta di serie B.

«Credo sinceramente che stili di vita responsabili siano una scelta obbligata - conferma Leonardo, studente 16enne dell’istituto tecnicoal termine della conferenza di Pasini e Mastrojeni - a partire dalla mobilità, dall’alimentazione». Il ragazzo ha ascoltato con interesse anche alcuni passaggi della enciclica Laudato si’ citati dai due relatori e considera attualissima la riflessione scaturita dai versetti biblici della Genesi sulla creazione che oggi va salvata. «Però sarebbe importante avere un premio, mi incoraggerebbe». In che senso? «Vedere risultati immediati, cogliere un miglioramento del clima come il ritorno dei ghiacciai sulle montagne in pochi anni». Ma se i meteorologi tendono ad escludere un ritorno al passato, il premio della virtù oggi è frenare il surriscaldamento medio della Terra sotto il grado e mezzo. Mastrojeni, ha dimostrato che rinunciare agli hamburger comporta benefici immediati per la propria salute, per le proprie tasche - l'obesità è molto costosa da curare e prevenirla farebbe diminuire le tasse - oltre che per l'ambiente, perché il foraggio per allevare il bestiame richiede molta acqua.

«Ce la possiamo fare. Siamo diversi, più forti, la pandemia ci ha cambiati, ciascuno di noi è stato segnato - ripete Filippo, liceale diciottenne che collabora al progetto di Paleoradio, l’emttente web degli studenti del liceo Paleocapa di Rovigo - e poi i mutamenti del clima sempre più evidenti, la guerra che non sappiamo quando finirà... ma ogni volta abbiamo imparato a rialzarci. E riflessioni come quelle ascoltate al festival biblico aiutano a intravedere la luce in fondo al tunnel. O perlomeno possono indicare la direzione in cui cercarla».

Matilde, 16 anni, studentessa dello stesso liceo scientifico, ha trovato un paradosso nella esperienza della pandemia e nel lockdown, che resta ben presente nella coscienza degli adolescenti. «Proprio noi che passiamo il tempo sui social, quando ci siamo ritrovati isolati e a parlare con uno schermo abbiamo riscoperto il valore della relazione personale. Oggi siamo consapevoli, noi che non siamo importanti, di dover cambiare i nostri stili di vita perché vediamo che la politica fa poco o nulla. È l’unico potere che ci rimane per cercare di riprendere in mano il futuro».

Iris, anche lei sedicenne liceale, trova un insegnamento di speranza da queste riflessioni che l'hanno aiutata a rileggere la pandemia, tempo di peste, e la crisi climatica con le Sue piaghe bibliche. «In fondo abbiamo riscoperto l’essenziale che invece davamo per scontato. Oggi ciascuno di noi può dare il suo contributo per salvare il Creato e la cosa più importante che noi giovani possiamo fare è accrescere la consapevolezza generale» Luigi, 16 anni, è ottimista sui suoi coetanei. Meno sugli adulti: «Vedo giovani consapevoli, ma ora per cambiare le cose mi aspetto più investimenti ambientali.

Paolo Lambruschi

Avvenire, 17 maggio 2023

Nella foto, i giovani volontari del Festival Biblico impegnati all’Info point e quelli di “Paleoradio”, webradio del liceo scientifico “Paleocapa” (Foto di Irene Magon)