UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Paritarie, tutti i fondi al Miur.

Fondi sicuri ed erogati direttamente dal ministero dell’Istruzione. Per le scuole paritarie arriva una buona notizia sul fronte della legge di Stabilità 2015. La maggioranza governativa, infatti, ha trovato al proprio interno un accordo affinché tutti i fondi previsti per la scuola paritaria siano collocati in un unico capitolo di spesa affidato direttamente al dicastero di viale Trastevere...

24 Novembre 2014

Scuola. Paritarie, tutti i fondi al Miur. Trovato l'accordo in maggioranza. L'emendamento all'esame della commissione Bilancio prevede che i 472 milioni siano affidati al ministero.

Avvenire - Fondi sicuri ed erogati direttamente dal ministero dell’Istruzione. Per le scuole paritarie arriva una buona notizia sul fronte della legge di Stabilità 2015. La maggioranza governativa, infatti, ha trovato al proprio interno un accordo affinché tutti i fondi previsti per la scuola paritaria siano collocati in un unico capitolo di spesa affidato direttamente al dicastero di viale Trastevere. Ad annunciare l’accordo sono stati Gian Luigi gigli deputato di Per l’Italia, e Simonetta Rubinato, parlamentare del Partito Democratico, che in queste settimane hanno molto lavorato per evitare agli istituti paritarie il settimo anno consecutivo di battaglie per il recupero dei fondi originari tagliati. L’accordo. L’intesa raggiunta nella maggioranza e accolta in forma ufficiale dal governo, attraverso il ministro delle Riforme e Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, fissa che tutti i 472 milioni di euro stanziati siano collocati nel capitolo di spesa nel bilancio del ministero dell’Istruzione, che dovrà gestirli ed erogarli. La cifra comprende i 272 milioni previsti dalla legge di bilancio triennale e i 200 milioni aggiunti dal governo quest’anno. Complessivamente per il 2015, le scuole paritarie dovrebbero disporre di 472 milioni di euro, che restano comunque distanti una sessantina di milioni dai 530 originari del 2001. Cosa accade ora? Trovata l’intesa, quest’ultima è stata messa nero su bianco in un emendamento alla legge di Stabilità che è stato accolto dal governo e che dovrà essere votato in commissione Bilancio nel nuovo testo (a firma gigli) e quindi far parte del testo che andrà in aula alla Camera dei deputati, dove il provvedimento è attualmente all’esame. Non è escluso che a sostegno di questo emendamento si possano dichiarare anche alcune forze politiche dell’opposizione, che spesso si sono espresse a sostegno della scuola paritaria. I commenti. «Fermo restando che i fondi sono del tutto insufficienti e che in Italia non si può ancora parlare in alcun modo di libertà di scelta educativa – dice Gian Luigi gigli del gruppo Per l’Italia –, l’aver messo in sicurezza i fondi disponibili permetterà almeno alle scuole di programmare investimenti e attività in un quadro di certezze economiche. Ora si può iniziare la battaglia per il riconoscimento dei costi standard di tutte le scuole, premessa per la piena attuazione della legge Berlinguer sulla parità scolastica ». «Una prima battaglia è vinta – fa eco Simonetta Rubinato del Pd –. È da tre anni che mi batto perché i fondi siano riportati in un unico capitolo del Miur perché in questo modo viene semplificata la procedura e garantita la certezza dell’erogazione». Cosa si è evitato. L’accordo evita dopo 6 anni che nella legge di Stabilità vi siano due capitoli di spesa distinti sulla scuola paritaria: il primo presso il Miur, il secondo destinato a passare attraverso l’accordo in Conferenza Stato-Regioni, percorso tortuoso, lungo e con qualche insidia. Se ne è avuto un esempio poche settimane fa quando al momento di recuperare i 220 milioni di euro tagliati nel 2014, è giunto il via libera della Conferenza, ma non per i 24,1 milioni destinati al Lazio, perché il bilancio regionale non ha raggiunto gli obiettivi previsti dall’accordo. Risultato? I fondi per le paritarie del Lazio sono andati perduti. L’accordo di maggioranza, accolto dal governo, dovrebbe evitare il ripetersi di una simile eventualità. Resta da attendere il voto in commissione dell’emendamento nel testo riformulato e vederlo inserito nel testo che approderà in aula.

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