Una lettera aperta ai gruppi parlamentari di Senato e Camera con la richiesta di «superare più decisamente la discriminazione verso troppe famiglie nell’educazione dei figli», partendo da alcune modifiche alla Legge di Bilancio 2022, che questa settimana ha cominciato l’iter parlamentare. A firmarla sono settanta associazioni non profit di area cattolica, riunite nel Comitato Polis Pro Persona, che già lo scorso anno, sempre in occasione della sessione di Bilancio, si attivarono «contro macroscopiche ingiustizie verso le scuole paritarie», si legge nella lettera.
«Quest’anno va meglio. Ma non troppo», proseguono le associazioni, ricordando le misure che vanno nella «giusta direzione », come gli stanziamenti per «portare i servizi per la prima infanzia ad uno standard del 33% sulla relativa popolazione», compresi i «servizi privati» che, invece, ricorda il Comitato, svolgono una funzione «pienamente pubblica». Promosso anche il fondo da 100 milioni per gli insegnanti di sostegno e i 70 milioni per promuovere l’integrazione degli alunni disabili nelle paritarie.
Di contro, però, le associazioni ricordano come sia «inaccettabile che permangano ancora gravi discriminazioni » nei confronti delle scuole paritarie, come l’aver previsto un incremento di 300 milioni del fondo per le spese che le scuole devono sostenere a causa della pandemia, riservato esclusivamente agli istituti statali, «come se gli studenti delle paritarie potessero rimanere in condizioni sanitarie di maggior rischio». Inoltre, l’articolo 108 della legge di Bilancio aumenta di ben 240 milioni il fondo per gli insegnanti statali «senza accorgersi, però, che, in assenza di altre misure di giustizia, i docenti delle paritarie verranno così ulteriormente penalizzati e umiliati».
Ai capigruppo del Senato, ramo del Parlamento dove è attualmente in discussione la legge di Bilancio, ha scritto Giampiero Redaelli, presidente della Fism, che rappresenta 9mila realtà educative per la fascia 0-6 anni, con più di 450mila bambini iscritti e 40mila lavoratori, in maggioranza donne. Ai senatori, la Federazione delle scuole materne chiede di inserire nel disegno di legge di Stabilità 2022 un «contributo strutturale quale base per il convenzionamento fra le scuole paritarie d’infanzia no profit ed il ministero dell’Istruzione esattamente come avviene per le scuole paritarie primarie e secondarie al fine di evitare la chiusura di molte scuole, in particolare nel Centro-Sud, dove non solo l’attività svolta garantisce un luogo di cura e di educazione, ma anche un ruolo di “presidio sociale” rivolto ai più deboli, a sostegno della famiglia», si legge nella lettera di Redaelli. «Non sarà allora la Fism a ringraziare – conclude il presidente – ma i 450mila bambini e le loro famiglie che vedranno un segnale di attenzione nel riconoscimento dei loro diritti, alla pari delle famiglie e dei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia statali».
Infine, giovedì si è insediato il “Gruppo di lavoro con compiti di consulenza, proposta e supporto tecnico, scientifico e metodologico all’area della parità scolastica” voluto dal ministro, di cui fanno parte i rappresentanti dei gestori e delle famiglie. Nel primo incontro sono state affrontate, tra le altre, le tematiche relative all’anagrafe delle scuole paritarie e alle previsioni per il settore contenute nel Pnrr. Prossima riunione il 15 dicembre.
Paolo Ferrario
Avvenire, 20 novembre 2021