Oltre duemila firme per farsi ascoltare. Anche se nei giorni scorsi, dopo numerosi annunci, il la Giunta Appendino ha ridotto parzialmente i tagli dei contributi nei confronti delle scuole materne paritarie Fism, i genitori hanno ritenuto che troppo poco sia stato fatto fino ad ora. Come anticipato, hanno proseguito il loro lavoro di raccolta e ieri mattina hanno consegnato ufficialmente a Palazzo civico la petizione al Consiglio comunale firmata da 2.052 persone: «Chiediamo – dice il documento – il ripristino dei fondi comunali erogati pari a tre milioni di euro annui e il rispetto del pagamento della rateizzazione per i contributi del 2016 e successivi, in modo tale da garantire lo stipendio ai dipendenti».
I genitori chiedono che siano «resi pubblici i costi per bambino frequentante una scuola comunale e una a gestione privata, motivandone la differenza», domandando al Comune «come intenda comportarsi, nel caso si giungesse alla chiusura di un significativo numero di scuole».
La sforbiciata (ridotta di 250mila euro, ma che resta comunque da mezzo milione di euro sui tre milioni dell’anno scorso) rischia di mettere in difficoltà, secondo i genitori, le scuole Fism e la petizione potrebbe spingere la Giunta a rivedere le proprie posizioni. A inizio maggio erano state consegnate all’assessore all’Istruzione, Federica Patti, quasi diecimila firme di protesta (non raccolte, però, in un documento ufficiale), e dal Comune non era arrivata poi alcuna risposta. I genitori sperano che questa possa essere la volta buona e che il Consiglio (o le Commissioni competenti) dedichino finalmente loro attenzione.
«Bastavano 300 firme – racconta Paolo Audisio, uno dei promotori della petizione – e ne abbiamo consegnate più di duemila. Ognuno di noi ha messo un pezzo di sé in questa raccolta firme».
Danilo Poggio
Avvenire, 6 luglio 2017