UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Occorre risvegliare le nostre coscienze»

L’arcivescovo di Napoli, mons. Domenico Battaglia, rilancia il patto educativo che coinvolga tutti, dalle famiglie alle comunità cristiane
20 Dicembre 2021

«L’università, la Chiesa, la scuola, la famiglia, piantano coscienze rinnovate. Mille alberelli per una forza che vince il male. Segni piccoli che non fanno rumore. Ma cambiano la storia. Perché capaci di una purificazione socio culturale, di creare una nuova mentalità. Iniziando dal non pensare e progettare più in termini di assistenzialismo. Se tutto aspettiamo dagli altri, nulla mai faremo e nulla costruiremo per il futuro nostro e dei giovani, né saremo più capaci di opporsi a chi, con la forza della violenza, vuole mangiare sugli appalti, speculare sulla cooperazione, organizzare il controllo del territorio». Ne è convinto Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli. E nel suo intervento al convegno: «La città e la camorra – Napoli e la questione criminale», ospitato nell’aula magna dell’università Federico II, dove è stata presentata la mappa della criminalità organizzata, lancia un appello alla comunità educativa.

Una cartina rosso sangue, infatti, aveva preceduto il suo intervento: la Procura svela i documenti investigativi e quel colore rosso che copre l’80 per cento della Città Metropolitana rappresenta l’area di influenza dell’Alleanza di Secondigliano. A presentare questo quadro è il procuratore capo di Napoli Gio- vanni Melillo, coadiuvato dagli uomini della polizia giudiziaria. «Per troppo tempo - le parole di Melillo - si è sottovalutata la capacità dei clan di coordinarsi alla ricerca di obiettivi comuni che non sono solo quelli di sopravvivenza, ma parliamo anche di obiettivi economici e sociali».

Battaglia chiarisce, allora, che «Occorre un forte risveglio delle nostre coscienze, non alimentando più l’iniquità del male, opponendoci alle richieste estorsive, denunciando l’usura, denunciando l’arroganza e le ingiustizie». Per Battaglia «occorre anche una purificazione politica ed economica. È importante infatti che le istituzioni stiano accanto alla gente, ascoltandola, non tagliando la spesa sociale, evitando di trasformare le ferite della città in una cancrena sociale, che la camorra, astutamente e perfidamente, utilizzerà per i suoi iniqui scopi. La politica deve dimostrare che lo Stato c’è con investimenti e lavoro».

Tutto questo significa spostare l’attenzione dalla “sicurezza”, intesa come mero ordine pubblico, alla sicurezza sociale che nasce dalla capacità di dare un nome ai bisogni e una forma concreta ai diritti. L’arcivescovo rilancia il patto educativo che coinvolga famiglie e scuola, università e maestri di strada, comunità cristiane, istituzioni, terzo settore, il mondo delle associazioni e del volontariato, come anche tutte le realtà educative presenti sul territorio.

«A tutti – è l’appello di Battaglia - dobbiamo dire che è idolatrico ogni messaggio di morte, ogni segno che calpesta l’uomo, ogni simbolo posto per marcare un dominio. E a questi simboli nessuno deve chinarsi. Chi è credente si inginocchia solo dinanzi a Dio e chi non lo è, lo fa solo dinanzi alla dignità dell’uomo e alla maestosità della creazione. Il resto è idolatria».

Rosanna Borzillo

Avvenire, 19 dicembre 2021

vedi anche: https://www.agensir.it/quotidiano/2021/12/21/educazione-mons-battaglia-napoli-costituire-unagenzia-per-lo-sviluppo-valorizzare-la-scuola-investire-nella-formazione/