«Uguali doveri, diritti diversi». Ancora una volta è stato il tema della parità quello posto al centro della riflessione del XII Congresso della Fism svoltosi nei giorni scorsi a Roma. Un appuntamento che ha visto oltre duecentotrenta delegati, e gli interventi, fra gli altri, del segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo; del viceministro all’Istruzione, università e ricerca, Anna Ascani; del sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Francesca Puglisi; del segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, monsignor Vincenzo Zani; del direttore dell’Ufficio nazionale educazione scuola e università della Cei, Ernesto Diaco; del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio.
Fra le questioni richiamate quella delle rette: 'l’intervento dello Stato per le sue scuole e quelle definite paritarie, molte gestite da realtà religiose, ma pure comunali, è discriminatorio', ha affermato nella sua relazione il segretario nazionale Fism Luigi Morgano. Non a caso poco prima, incontrandolo al termine dell’udienza generale, mercoledì 13 novembre, papa Francesco, dopo aver ascoltato i numeri della Federazione che in Italia - a 45 anni dalla sua fondazione - conta 9mila scuole, 450mila alunni e 40mila dipendenti, ha chiesto «Come fate a sostenere i costi»?. Parole di stima all’apertura dei lavori sono subito arrivate nel saluto di monsignor Russo grato specie per l’impegno manifestato 'nello sforzo di stare al passo con i tempi'.
Passando ai rappresentanti del governo, Ascani è partita dai numeri allarmanti dell’«Atlante dell’infanzia» (oltre un milione di minori in povertà assoluta). «Da qui occorre ripartire – ha detto – investendo nella scuola, negli asili nido, negli spazi per l’infanzia, nel sostegno alla genitorialità ». «Nella legge di bilancio ci sono le risorse per investimenti che possono essere utilizzati anche per la formazione e il coordinamento pedagogico», gli ha fatto eco Puglisi. Tarquinio ha collegato il lavoro della Fism a quello di altre realtà del Terzo Settore, definendo la federazione una sorta di 'grande Ong' dove «ogni centesimo investito in questo campo non è mai una spesa inutile, ma investimento essenziale».
Zani ha speso il suo intervento illustrando soprattutto il 'Patto educativo' lanciato da Papa Francesco lo scorso 12 settembre evidenziando che l’obiettivo del Pontefice è quello di ricostruire «un patto educativo globale» improntato alla «solidarietà universale» e a «un nuovo umanesimo », mentre Diaco ha infine sottolineato che la Chiesa è «per la scuola perché dove c’è una scuola, anche piccola, c’è un grande valore», chiudendo ancora sul tema della parità «una garanzia per tutti». Alla fine del Congresso si sono svolte le votazioni per le modifiche statutarie al fine di consentire alla Fism di raccogliere nuove sfide e per il rinnovo delle cariche all’interno della Federazione.
Marco Roncalli
Avvenire, 3 dicembre 2019