“L’appuntamento elettorale del prossimo 4 marzo, al di là dei facili proclami e degli scenari possibili, impegna il Paese ad una analisi e ad un approfondimento su una situazione complessa, dagli esiti incerti, che riguarda tra l’altro tutto il sistema delle scuole paritarie italiane, in particolare quelle dell’infanzia”.
Inizia così il comunicato che la segreteria nazionale della Federazione Italiana Scuole Materne (FISM) ha diffuso oggi in relazione al dibattito in vista della prossima scadenza elettorale. “L’appuntamento da cogliere – continua il testo – è quello di un impegno serio, fattivo, per concorrere a realizzare un dinamico sistema nazionale di istruzione, costituito da scuole autonome statali e paritarie che superi gli obsoleti modelli accentratori e burocratizzati del passato, in grado di affrontare le sfide dell’odierna società, anche sul versante della coesione e dell’inclusione”. E ancora:
“La FISM, per il prezioso servizio educativo che le scuole aderenti da decenni svolgono in oltre la metà dei comuni italiani, fa appello alla politica perché a livello nazionale affronti in modo concreto e affidabile l’annosa questione, irrisolta, di un doveroso, adeguato sostegno economico statale, per realizzare, finalmente, la piena parità anche nel nostro Paese. Molti sono i temi e le questioni aperte, ma la principale è che le scuole dell’infanzia paritarie FISM stanno vivendo un momento quanto mai difficile e decisivo che riguarda la possibilità, o meno, di poter continuare il loro servizio, un servizio, peraltro, assai apprezzato dalle famiglie. Se le scuole paritarie fossero costrette a cessare la loro presenza, interi territori verrebbero sguarniti di un importante avamposto educativo, di aggregazione e promozione umana e sociale, di una presenza rappresentativa di una grande tradizione pedagogica. E’ questa una scelta d’interesse generale, o è l’esatto contrario? E a chi giova?”.
In allegato il testo integrale dell’appello lanciato dalla FISM.