UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Non abbiate paura di non farcela»

Il ministro Bianchi ha incontrato le Consulte studentesche, confermando l’intenzione di mantenere la seconda prova scritta all’esame di Stato
9 Febbraio 2022

La seconda prova scritta alla Maturità si farà, ma i rapporti tra studenti e ministero sono più distesi di quanto le manifestazioni di piazza lascerebbero intendere. La conferma si è avuta ieri pomeriggio, durante le due ore abbondanti di incontro tra il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e le Consulte studentesche. All’ordine del giorno l’esame di Maturità, ma anche l’insegnamento dell’Educazione civica e di quella ambientale, lo sport, la riforma dell’Istruzione tecnica e professionale, i temi del Pnrr, l’orientamento, la valorizzazione dei territori.

«Non abbiate paura di non farcela», ha detto il ministro agli studenti, comprendendo la preoccupazione per un esame di Maturità con due scritti, dopo due anni scolastici vissuti “a strappi”, un po’ in presenza e tanto a distanza. Ma il desiderio di «tornare alla normalità» ha prevalso nelle decisioni del ministero, che tira dritto nonostante la “bocciatura” del Consiglio superiore della pubblica istruzione. D’accordo sulla prova di Italiano («Scrivere sottende riflessione, rielaborazione, adattamento e cura dei pensieri in ragione dei diversi contesti comunicativi», si legge nel parere, non vincolante, approvato a maggioranza nella tarda serata di lunedì), il Cspi non concorda, invece, sulla prova di indirizzo, che sarà decisa dal ministero, ma preparata dalle singole commissioni d’esame, composte da sei commissari interni e dal presidente esterno. «Non garantisce uniformità nella verifica dei livelli di apprendimento», si legge sempre nel parere trasmesso a viale Trastevere.

Sulla forma della Maturità 2022 hanno espresso parere negativo anche le stesse Consulte studentesche, il cui Ufficio di coordinamento nazionale, ha poi incontrato il ministro. «L’incontro è andato molto bene», commenta il portavoce nazionale, Marco Scognamillo. «Ci dispiace non essere stati accontentati sulla seconda prova scritta. Ma non era scontato che venissimo coinvolti nel processo decisionale. E questo è già un successo – sottolinea lo studente –. Una riunione di questo tipo, durata due ore non c’era mai stata – ricorda –. Il Ministro vuole portare avanti il discorso della seconda prova scritta ma ci ha riconosciuto l’importanza di una buona valutazione. Non ci ha dato una informazione certa, ma ha promesso che l’attenzione sulla corretta valutazione sarà per lui un ottimo spunto di riflessione».

La proposta degli studenti, sulla quale si è registrata l’apertura del ministro Bianchi, consiste nel rimodulare i “pesi” delle singole voci che compongono il voto finale della Maturità. Stando all’ordinanza della scorsa settimana, il voto, espresso in centesimi, è composto per il 40% dal percorso dell’ultimo triennio, per un altro 40% dalle prove scritte e per il 20% dal colloquio orale. Gli studenti chiedono, invece, di valutare fino a 70 punti il percorso del triennio e fino a 30 l’esame. Ipotesi sulla quale il ministro intende aprire una riflessione con i tecnici del ministero.

«Le Consulte – ha aggiunto Bianchi – rappresentano un grande valore per la comunità scolastica. Sono uno spazio importante di espressione», ha sottolineato il ministro. Confermando che il confronto con gli studenti sarà «permanente». Per affrontare «problemi che sono ben più antichi della pandemia». «Va costruita insieme quella nuova scuola che voi dovete poter frequentare e che deve poter frequentare chi verrà dopo di voi – ha concluso Bianchi –. Il Pnrr è lo strumento per farlo». In attesa di nuovi sviluppi, venerdì gli studenti torneranno in piazza, per protestare anche contro gli scontri avuti con le forze dell’ordine durante le recenti manifestazioni seguite alla morte in stage dello studente Lorenzo Parelli.

Episodi di violenza sui quali esprime «sgomento» anche la Fuci, la Federazione universitaria cattolica italiana. «Metodi sproporzionati nel doveroso compito del mantenimento della sicurezza pubblica non sono purtroppo fatti isolati, né nel nostro Paese né nel mondo – si legge in una nota della Presidenza nazionale –. Auspichiamo che questi fatti interroghino le istituzioni su come far sì che la garanzia della sicurezza pubblica non leda l’espressione del pluralismo democratico. La Fuci esprime solidarietà e vicinanza agli studenti liberamente e pacificamente manifestanti in questi giorni».

Paolo Ferrario

Avvenire, 9 febbraio 2022