UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Nel centro diurno si ritrova la voglia di stare insieme

A Como scuola e oratorio alleati per superare solitudine e disagi di questi mesi. Si parte con laboratori artistici e sportivi, da settembre pranzo e compiti insieme
12 Maggio 2021

Cosa fare con gli adolescenti soli, tristi e apatici, davanti ai quali anche i genitori sembrano disarmati? Una risposta alla difficile questione viene da Como nord dove grazie alla collaborazione tra l’Associazione Oratori Carlo Acutis, l’Istituto Comprensivo Como Nord e la Comunità per minori Bucaneve - è nato un centro diurno dedicato ai ragazzi delle scuole medie e alle loro famiglie. Il centro si chiama “Talenti Tutti” (Ta.Tu) e prende le mosse dall’emergenza che la scuola e le tre parrocchie locali hanno riscontrato in questo periodo di pandemia, lavorando ogni giorno con i ragazzi nei popolosi quartieri di Sagnino, Monte Olimpino e Ponte Chiasso.

«In modo trasversale, in classe e in oratorio - spiega don Fabio Melucci, presidente del centro e insegnante di religione all’Istituto Como nord - ci siamo resi conto dei disagi dei ragazzi che in questi mesi si sono trovati nella solitudine e nell’abbandono. Abbiamo visto i loro genitori spaesati e con pochi strumenti per fare qualcosa. Abbiamo capito che c’era bisogno di aiutare le famiglie e che l’antidoto a questa situazione era riaccendere la voglia di socializzazione nei ragazzi e far vivere agli adolescenti un’esperienza di amicizia e condivisione dopo tanti mesi a distanza».

Per favorire l’incontro tra i giovanissimi e stimolarne di nuovo la creatività, il centro diurno - che ha aperto le porte il 3 maggio nei locali della parrocchia di Sagnino - ha anzitutto attivato laboratori artistici e sportivi tra cui tiro con l’arco, orienteering e attività circensi. A partire da settembre, però, i ragazzi si ritroveranno al centro subito dopo la scuola anche per pranzare insieme e fare i compiti in gruppetti da tre, seguiti da un insegnante o uno studente universitario che li affiancherà per tutto l’anno scolastico.

Il centro diurno, al quale si accede tramite un colloquio e un contributo simbolico, è aperto a tutti: in questo primo mese di rodaggio, i ragazzi accolti sono 30 ma a settembre diventeranno almeno 60, affiancati da una cinquantina di volontari e da docenti, psicologi ed educatori che seguiranno i ragazzi ogni pomeriggio dalle 13.45 alle 18. «Anche questa - chiosa don Fabio - è stata una scelta precisa. Gli oratori devono investire in figure professionali capaci di dare risposte alla complessità della nostra società e imparare a fare rete con altre realtà del territorio: il nostro centro è una sintesi di questi aspetti. Inoltre svolge un’opera di prevenzione: vivere un’esperienza significativa nella pre-adolescenza permette loro di crescere e di imparare a rispondere alle sfide che incontrano».

Ilaria Beretta

Avvenire, 12 maggio 2021

 

 

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