Nel 2023 l’abbandono scolastico in Italia è sceso al 10,5%, in progressivo calo rispetto all’11,5% del 2022 e al 12,7% del 2021. Lo afferma oggi la Fondazione Openpolis osservando che si tratta di “un dato indubbiamente positivo, perché conferma il percorso di progressivo avvicinamento del paese agli obiettivi europei. In estate, segnali positivi sono arrivati anche sul fronte della cosiddetta dispersione implicita. A differenza dell’abbandono scolastico esplicito, parliamo della quota di ragazze e ragazzi che, pur completando il proprio percorso di studi, finisce la scuola con competenze di base inadeguate. Questa, esplosa durante la pandemia, è tornata a diminuire con gli ultimi risultati delle prove Invalsi, diffusi a luglio”.
Tuttavia, secondo la Fondazione, restano almeno tre motivi di preoccupazione. Primo, il tasso di abbandono scolastico registrato nel 2023 resta ai primi posti a livello europeo, essendo quinto su 27 stati. Secondo, la dispersione implicita è tornata sotto i livelli pre-Covid, ma il recupero non è ancora completo in materie chiave come italiano e matematica. “Il miglioramento – si legge in una nota – necessita quindi di essere monitorato con attenzione nei prossimi anni, che consentiranno di verificare gli effetti educativi di lungo termine della pandemia sulle classi di età più giovani”. Infine, “il calo della dispersione esplicita e implicita non deve far trascurare i divari di diversa natura che restano nel paese e su cui è urgente intervenire. Gap sociali, di cittadinanza, di genere e territoriali che minano il percorso futuro di tante ragazze e ragazzi”.
Sir, 10 settembre 2024