Studenti, genitori e docenti sono soddisfatti del livello di insegnamento delle scuole secondarie in Italia, che tuttavia rimane troppo teorico e non abbastanza improntato verso l’inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi e non abbastanza attento alle esigenze delle aziende. A rilevarlo è l’indagine di Nestlé 'Giovani e lavoro' presentata ieri a Milano nel corso dell’incontro 'La scuola prepara al lavoro. Vero o falso? Ecco cosa ne pensano gli italiani', promosso in occasione dell’edizione 2019 della 'Vet Week', la Settimana europea della formazione professionale.
Secondo i dati raccolti da Toluna su un campione di 800 giovani tra i 17 e 18 anni, 200 genitori e 100 professori di scuole superiori, servirebbero lezioni più pratiche (lo dice il 58% degli studenti intervistati) e laboratori e simulazioni lavorative anche in aula (per il 50% degli studenti e il 45% dei docenti).
A questa esigenza sembra poter rispondere l’Alternanza Scuola-lavoro, che ha coinvolto il 62% degli stu- denti confermandosi la principale attività di preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro. Altri strumenti di orientamento sono gli incontri in aula con professionisti (29%), le visite in azienda (25%) e gli stage curriculari (24%).
Durante il percorso di alternanza il 68% dei ragazzi è stato affiancato dal personale, scoprendo le diverse figure e mansioni di un’azienda, anche se il 26% ha confessato di aver eseguito lavori poco formativi, oltre che gratificanti, come l’inserimento dati e accoglienza e receptionist (13%). Il 54% degli studenti inoltre è fortemente preoccupato per il futuro lavorativo nel nostro Paese e immagina una carriera fuori dall’Italia. Giacomo Piantoni, direttore risorse umane di Nestlé della divisione italiana del gruppo, ha sottolineato l’importanza della formazione dei giovani: «Per questo investiamo sul programma Nestlé Needs Youth dal 2013, che ha l’obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile ». Grazie a stage, tirocini e orientamento, il programma dal 2014 ha consentito di assumere più di 1.600 under 30 e coinvolto 6.000 studenti in programma di Alternanza Scuola-lavoro.
Alla presentazione della ricerca anche Matteo e Andrea dell’Istituto superiore Curie di Milano, che hanno svolto cinque giorno di alternanza con l’azienda alimentare. «Prima di questa esperienza non avevo idea di come funzionasse il lavoro in un’azienda – ha spiegato Matteo –. Abbiamo sempre avuto vicino persone che ci spiegavano cosa fare, fatto lavoro di gruppo, una cosa che prima sottovalutavo. Sono soddisfatto».
Avvenire, 16 ottobre 2019